00:00 15 Febbraio 2019

Il DILEMMA di fine INVERNO: botta di gelo o primavera anticipata?

Fase stagionale delicatissima.

L’inverno potrebbe perdersi nel nulla a fine mese, come è successo parecchie volte anche in passato. Sarà così se il patto d’acciaio tra anticiclone subtropicale e correnti atlantiche sparate da ovest domineranno la scena per i prossimi 15-20 giorni.

Per l’Italia ne deriverebbe una fase di tempo al massimo variabile, mite, con ben pochi fenomeni. Se invece, come sembrerebbe possibile, la corrente a getto da ovest frenasse e all’anticiclone fosse consentito di salire verso il nord-ovest del Continente, cioè verso il Regno Unito, si aprirebbero ben altri scenari.

Tutto il freddo parcheggiato sul Polo potrebbe scendere di latitudine sino all’Europa orientale, per poi sfondare nel Mediterraneo ed attivare risposte perturbate anche di tipo nevoso. Il modello europeo anticipa nell’emissione di oggi questa evoluzione al periodo 23-25 febbraio, mentre altri modelli, come l’americano, più prudenti, in alcune emissioni di controllo vedono realizzarsi questo disegno barico entro i primi giorni di marzo.

Addirittura alcuni scenari estremi vedono l’anticiclone migrare verso la Groenlandia, con il grande freddo che avrebbe la strada spianata per impossessarsi dell’Europa. Quanto c’è di vero in tutto questo?

La nostra idea, che poi è la stessa che abbiamo già espresso in numerosi altri articoli, prevede l’anticiclone parzialmente sbilanciato verso nord-ovest, in misura sufficiente da consentire un rientro di correnti fredde o molto fredde dai Balcani verso le nostre regioni adriatiche e meridionali tra il 25 ed il 28 febbraio, con risvolti anche nevosi, un po’ di freddo arriverebbe anche sul resto d’Italia ma nulla di più.

Con il freddo parcheggiato ad est però a fine stagione, basta una lieve frenata della corrente zonale per sperimentare situazioni invernali che spesso nemmeno nel cuore dell’inverno si riscontrano, ben più estese di quelle citate sopra. Se invece il destino è quello di una corrente da ovest turbolenta per altre 3-4 settimane, come accadde ad esempio nel febbraio-marzo 2000 o nel lontano 1990, allora per l’inverno non ci sarà più nulla da fare. Al momento però MeteoLive considera l’evoluzione invernale con molta attenzione e con attendibilità in crescita al 35%.

Autore : Alessio Grosso