00:00 26 Febbraio 2010

I riscaldamenti della stratosfera, la primavera porterà il “Final Warming”

In primavera le caratteristiche fisico-chimiche della stratosfera subiscono un rilevante cambiamento rispetto alle condizioni invernali. Tutto dipende dal ritorno della radiazione solare e dal ciclo dell'ozono che da essa dipende.

Durante la stagione invernale la grande circolazione che ruota attorno ai poli (in senso antiorario sul Polo Nord e in senso orario sul Polo Sud), conosciuta come Vortice Polare Stratosferico, tende ad approfondirsi raccogliendo nel suo interno aria molto fredda. Il tracciante di questa circolazione è la corrente a getto polare la quale scorre alle soglie della stratosfera allo scopo di bilanciare gli squilibri di temperatura (e quindi di pressione) tra le diverse latitudini del globo.

Il Vortice Polare Stratosferico, durante la stagione invernale, raggiunge temperature molto basse. Al suo interno quindi si blocca il ciclo dell’ozono, gas molto abbondante tra i 15 e i 35 chilometri di altezza, e le reazioni chimiche tra gli altri componenti presenti a queste quote come il cloro e il biossido d’azoto.

Come molti sanno però questo grande freddo stratosferico può venire talvolta interrotto da repentini riscaldamenti chiamati “stratwarming”, seguiti da altretanti nuovi raffreddamenti. Il tutto è dovuto ai flussi di calore provenienti dalle spinte anticicloniche subtropicali di tipo meridiano, con le onde planetarie che, bloccate nel loro movimento di traslazione verso levante, tendono a gonfiarsi verso l’alto.

Durante la primavera la radiazione solare radente ritorna ad interessare la stratosfera polare riavviando il ciclo dell’ozono. Questo processo determina un aumento progressivo delle temperature e della pressione all’interno del Vortice Polare Stratosferico il quale, con l’avanzare della stagione, tende a smantellarsi. I venti occidentali (zonali) si placano e subentrano quelli orientali (antizonali) che sanciscono la nascita di un Anticiclone Polare Stratosferico. L’ultimo riscaldamento che porta a questa situazione è denominato “Final Warming”.
Autore : Luca Angelini