00:00 16 Settembre 2020

GROSSO: “settembre da sempre mese un po’ statico ma…”

Tornano le tradizionali interviste ad Alessio Grosso.

REDAZIONE: l’estate sembra vivere sempre una seconda giovinezza a settembre ormai da molti anni, si spiega solo con il riscaldamento globale?
GROSSO: settembre ci ha regalato molto spesso exploit estivi e situazioni di prolungata stabilità anche in tempi climatici non sospetti. Dopo Ferragosto interveniva la classica sfuriata perturbata che portava anche le prime spruzzate di neve sulle vette alpine e magari anche appenniniche, ma settembre ci restituiva stabilità e un po’ di caldo, certo non sempre con questa intensità e costanza. E’ certamente figlio dei mutamenti di circolazione atmosferica che stiamo sperimentando e che continueranno a sperimentare anche i nostri successori nel corso dei prossimi decenni.

REDAZIONE: dunque non accadrà nulla di eclatante sino ad ottobre?
GROSSO: ecco, su questo si potrebbe dissentire. Con un mare cosi caldo in realtà non è necessario che arrivi chissà quale saccatura per attivare mostri temporaleschi in grado di scaricare anche 200-300mm d’acqua in un solo giorno lungo le nostre zone costiere. Per cui ci andrei cauto con l’aggettivo "eclatante".

REDAZIONE: però anche la figura depressionaria prevista per la prossima settimana sembra che stenti a sfondare nel Mediterraneo…
GROSSO: è vero, i modelli mettono in risalto la resistenza dell’anticiclone in sede mediterranea ma seguitano a proporre la depressione come incombente e comunque in grado di determinare a tratti precipitazioni almeno sulle nostre regioni settentrionali. L’impressione è che si tratti ancora di una situazione che i modelli devono inquadrare meglio.

REDAZIONE: si può già dire qualcosa sull’andamento dell’autunno e dell’inverno che verrà?
GROSSO: statisticamente si, rispetto a quanto abbiamo vissuto negli ultimi 7 anni, l’autunno ha concentrato i suoi episodi piovosi in massimo 2-3 occasioni, che si sono però rilevate temibili e in qualche caso catastrofiche, per il resto il tempo ha fatto registrare molte "calme piatte" di natura anticiclonica. Tra fine autunno ed inizio inverno, prima che si mettesse in moto la grande trottola del vortice polare, è stato possibile osservare almeno un episodio simil invernale o di stampo invernale, ma poi le stagioni fredde si sono rivelate in molti casi fallimentari, in qualche caso nevose solo ad alta quota ma comunque sempre molto miti, con tanto anticiclone a comandare la scena. Nei prossimi giorni comunque pubblicheremo tutte le proiezioni ufficiali dei vari centri di calcolo.

REDAZIONE: i dati sul contagio hanno smentito che il caldo potesse in qualche modo arginare la diffusione del virus. 
GROSSO: in realtà bisogna tener conto dei comportamenti della popolazione in un’estate molto particolare per giudicare complessivamente il comportamento del virus con il caldo. Di sicuro con tutti gli assembramenti pazzeschi che ci sono stati e che tutti abbiamo osservato, soprattutto in spiaggia e nei locali al mare, è andata piuttosto bene, se questi comportamenti li avessimo tenuti in inverno non so cosa sarebbe successo. Per questo ora la grande sfida è superare la stagione fredda senza ripetere gli errori estivi; ci appelliamo al principio di precauzione, tanto invocato dagli ambientalisti per la questione GW; applichiamolo al nostro vissuto quotidiano da qui a marzo, a breve sapremo se saremo stati virtuosi o no, portare la mascherina forse ci aiuterà a limitare anche i malanni stagionali.

 

 

Autore : Redazione MeteoLive.it