00:00 30 Gennaio 2023

ALTA PRESSIONE per qualche giorno, ma scenari MOLTO interessanti per le sorti dell’inverno

 Le ipotesi sull’intensa ondata di freddo dei primi giorni di febbraio (per l’esattezza del periodo 3-5 febbraio) sono tramontate definitivamente. Avevamo chiaramente parlato di notevoli incertezze sulla realizzazione di quest’ondata di freddo considerata la notevole differenza tra il modello europeo e il modello americano in aree geografiche "chiave" (ve ne avevamo parlato qui). 

Alla fine l’anticiclone delle Azzorre non riuscirà ad erigersi sui settori sub-polari e verrà inevitabilmente schiacciato verso l’Europa. Per tal motivo le gelide correnti artico-continentali resteranno ancorate sull’est Europa e sfioreranno molto marginalmente l’Italia. Sia chiaro, il freddo si farà ben sentire specie da venerdì, anche per effetto dei venti di tramontana sulle regioni meridionali, ma la neve a bassa quota non ci sarà.

Quanto detto, però, vale appunto per l’attuale settimana. Probabilmente il tutto è stato solo rimandato, e vi spieghiamo perchè: la situazione resta molto movimentata osservando il quadro barico emisferico, caratterizzato da altre continue pulsazioni tiepide (azzorriane) verso il nord Atlantico che potranno man mano spingere verso sud e verso il Mediterraneo le masse gelide che nel frattempo andranno a depositarsi sull’est Europa.

Osservando le medie degli scenari dei principali modelli possiamo infatti notare un nuovo tentativo freddo per l’Italia già ad inizio prossima settimana, nel periodo tra 7 e 10 febbraio. Anche in questo caso l’ondata di freddo ipotizzata sarebbe coadiuvata da una notevole elevazione dell’anticiclone delle Azzorre verso i settori sub-polari e alla successiva formazione di un "ponte" anticiclonico sul nord Europa. 

Ovviamente anche in questo parliamo solo di ipotesi, ma quantomeno molto interessanti. Le pulsazioni azzorriane, indispensabili per l’arrivo del freddo intenso nel Mediterraneo, sono sempre di difficilissima lettura per i centri di calcolo e spesso suscettibili di modifiche nel range delle 72-96 ore. 
Nei prossimi due giorni capiremo con più precisione se questo nuovo scenario potrà essere portato avanti nelle simulazioni modellistiche.

Autore : Raffaele Laricchia