00:00 14 Marzo 2023

“GETTO MALATO”: ecco perchè le perturbazioni fanno fatica ad arrivare sull’Italia

La perturbazione attesa nel fine settimana è stata cancellata dai modelli. Vediamo cosa c'è alla base di queste continue ritrattazioni, ovviamente sempre verso il "nulla di fatto"

Vi ricordate la rubrica "Che tempo fa", in onda ogni sera prima del telegiornale, che illustrava con mappe e cartine la situazione meteo prevista? I più giovani ovviamente non possono ricordarla, ma all’interno della trasmissione veniva proposta la carta del tempo, con le perturbazioni numerate dal colonnello di turno. 

Avete capito bene: si numeravano le perturbazioni che ogni mese transitavano sul nostro Paese ed ogni volta che il mese giungeva a termine, il conto ripartiva da zero. 

Non era infrequente avere anche 10-12 perturbazioni mensili durante la primavera. I fronti venivano trasportati verso l’Italia da una corrente che arrivava direttamente dall’Oceano e scorreva sul Mediterraneo senza intoppi. Si trattava della "corrente a getto occidentale". 

Ora le perturbazioni che arrivano da ovest si contano sulle dita di una mano nell’arco dei mesi, anzi, a volte possono latitare per intere stagioni. Un cambiamento climatico che ha intaccato il normale percorso della corrente a getto, che ora si presenta inceppata, se non interrotta tra l’Europa occidentale e il Vicino Atlantico. 

A tal proposito, vi mostriamo due mappe che inquadrano il percorso della corrente a getto (siamo a circa 10.000 di altezza) sul nostro Continente. La prima è incentrata per sabato 18 marzo: 

Per comodità di vedute, abbiamo cerchiato l’Italia in rosso. Osservate come si comporta il getto sull’Europa occidentale e sul Vicino Atlantico. 

La corrente a getto invece si scorrere rettilinea e fluida, tende prima ad ondulare, poi a SPEZZARSI ad ovest della nostra Penisola. Ogni volta che si presenta una perturbazione in ingresso dall’Oceano, il suo moto di conseguenza risulta prima rallentato e poi bloccato e non più sostenuto dal getto in questione. 

A tal proposito, la seconda mappa mostra cosa succede al getto 2 giorni dopo, ovvero lunedi 20 marzo. 

Al posto del ramo del getto che dovrebbe sostenere il fronte sul Mediterraneo occidentale, abbiamo un promontorio di alta pressione che sembra formarsi dal nulla, ma che in realtà deriva dallo strappo del getto stesso, divenuto ormai troppo debole. MORALE: per la perturbazione atlantica non c’è futuro! 

Cambierà questa situazione? Forse con la risoluzione della NINA e l’arrivo del NINO il gradiente da ovest potrebbe essere un po’ rinforzato e allora FORSE si potrà sperare in qualche perturbazione più seria dall’Atlantico. Se ciò non dovesse succedere sarà un grosso problema soprattutto per le regioni settentrionali e parte di quelle centrali che basano il loro sostentamento piovoso praticamente solo sulle perturbazioni atlantiche. 

LEGGI ANCHE: www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/calo-termico-in-vista-ci-saranno-gelate-nella-mattinata-di-gioved-/96820/

Autore : Paolo Bonino