00:00 29 Dicembre 2017

La neve in pianura? Talvolta arriva più facilmente verso la fine dell’inverno…

Febbraio o marzo come dicembre o gennaio? A volte anche meglio, sentite perchè...

Certo l’inverno deve avere una storia precedente, altrimenti tutti il discorso cade. A febbraio le giornate si allungano e la notte diventa vistosamente più corta, ma non per questo meno fredda.

A questo punto dell’inverno intuitivamente saremmo portati a pensare che le migliori probabilità di nevicate fino in pianura sul nostro Paese siano ormai alle spalle, magari tutte concentrate quando le ore di luce raggiungono la minor durata nel corso dell’anno, ossia nella seconda decade di dicembre e nella prima parte del gennaio.

Invece non è esattamente così, anzi è quasi più facile che la neve raggiunga la pianura a fine inverno, per quali motivi? Essenzialmente per due ragioni determinanti:

1) L’atmosfera è un sistema che presenta una certa inerzia termica, ossia ha la capacità di trattenere il calore per un certo periodo di tempo, anche dopo che la fonte di energia è venuta a mancare o si presenta più debole. Lo stesso avviene per il processo contrario ovvero l’atmosfera necessita di tempo anche per riacquistare il calore perso. Ecco che allora le alte latitudini dell’emisfero continuano a raffreddarsi anche dopo il solstizio d’inverno, specie attorno al Polo, raggiungendo la temperatura minima all’incirca alla fine di gennaio.

 2) Per contro, alle basse latitudini (leggi fasce subtropicale e temperata) il calore immesso nell’atmosfera da una maggiore insolazione, riesce a smantellare il freddo più rapidamente. Si accentuano così i contrasti fra le diverse latitudini, una situazione che tecnicamente è nota come "infittimento del gradiente meridionale di temperatura".

Di conseguenza l’energia di contrasto fra diverse latitudini aumenta e di pari passo diventano più incisive anche le incursioni di aria fredda. L’aria fredda inoltre, giungendo su terreni riscaldati solo in superficie, tende a instabilizzarsi e a generare con maggior frequenza precipitazioni convettive. E’ un freddo che scende quindi anche dall’alto e che può portare a rovesci nevosi, con accumuli rapidissimi.

Morale: se gennaio non dovesse riservarci neve in pianura, teniamo conto anche della fase finale dell’inverno. Non affidiamoci solo a dicembre e gennaio: pensiamo che anche febbraio e la prima decade di marzo hanno potenzialità nevose assolutamente da non sottovalutare.

Autore : Team di MeteoLive.it