00:00 26 Aprile 2012

Quando un anticiclone diventa “nord-africano”?

Che caratteristiche si accompagnano al temibile anticiclone che arriva dall'altra sponda del Mediterraneo? Che differenze ci sono con le altre alte pressioni?

 Prima di calarci nei panni del nostro anticiclone africano dobbiamo sapere che alle latitudini subtropicali, la fascia climatica che separa il clima tropicale a sud da quello temperato a nord (nel nostro emisfero), giace un’ampio campo di alte pressioni. Le due fasce climatiche periferiche tendono infatti a convogliare le rispettive masse d’aria spingendole in quota per poi farle ridiscendere lungo la fascia subtropicale.

Da qui deriva una lunga banda anticiclonica che prende appunto il nome di fascia delle alte pressioni subtropicali. Ora, quando questi anticicloni per i motivi più disparati, vengono ad invadere le latitudini temperate (le nostre tanto per intenderci) si portano dietro la massa d’aria di origine. L’alta pressione delle Azzorre è il ramo oceanico di questa fascia anticiclonica, l’alta nord-africana il suo ramo continentale.

Non è difficile comprendere che le masse d’aria che si formano sui deserti sono ben più calde di quelle che prendono forma sull’oceano Atlantico. Ecco perchè la nostra alta pressione nord-africana ci porta sempre un tipo di tempo molto caldo. Ma tra noi e l’Africa c’è il Mediterraneo, mare più caldo del vicino Atlantico.

Ecco che le masse d’aria inviate dall’alta pressione nord-africana verso il nostro Paese, oltre ad essere calde, tendono a trasportare anche molta umidità. Il caldo, soprattutto in estate, diventa così afoso, quindi fastidioso. I cieli a volte si sporcano di velature e stratificazioni lungo i settori più periferici.

Come riconoscere quando un’alta pressione subtropicale ci porterà in casa aria mite dall’oceano o molto calda dal nord Africa? Lo impariamo guardando le mappe in figura. Su di esse dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulle isobare, ovvero le linee bianche che contornano le zone di uguale pressione atmosferica. Lungo queste linee grossomodo soffia il vento la cui direzione di provenienza tradisce quindi l’origine della massa d’aria che ci verrà a interessare.

Nella mappa si nota chiaramente le isobare che passano sull’Italia hanno radici sul nord Africa. Ecco che l’alta pressione annessa sarà di tipo subtropicale nord-africano e ci porterà quanto descritto sopra. Qualora le masse d’aria arrivino invece dall’Atlantico si tratterà di alta pressione subtropicale oceanica, nota anche come "delle Azzorre". Tempo soleggiato ma clima meno aspro e più gradevole sono le caratteristiche salienti di quest’altra figura stabilizzante. 

Autore : Luca Angelini