00:00 2 Febbraio 2018

Lo “SPLIT” del Vortice Polare: ecco le conseguenze sull’Europa

Davvero degne di nota le previsioni di "SPLIT" (divisione) del Vortice Polare alla quota di 10hpa. Guardate che previsioni stanno uscendo! Discuteremo anche sulle possibili conseguenze sul tempo di casa nostra.

In questi ultimi inverni, sempre più spesso quando abbiamo parlato di stratosfera, ci siamo soffermati sui famigerati quanto deleteri raffreddamenti di entità "severa", comunemente identificati col termine di "stratcooling". Talvolta questi raffreddamenti stratosferici, sono stati così intensi e fulminei da portare evidenti ripercussioni anche negli strati prossimi al suolo e nella fattispecie nell’ultimo involucro della nostra atmosfera, nel quale siamo immersi, comunemente chiamato col termine di "troposfera", portandovi una forte accelerazione della corrente a getto occidentale. Quest’ultima testimonia un ricompattamento del Vortice Polare che nega l’inverno alle medie latitudini, confinando gli effetti dell’aria fredda esclusivamente sul nord Europa.

Giunti ormai nel mese di febbraio, gli equilibri messi in gioco iniziano a trasformarsi ed i primi flussi di calore conquistano la stratosfera, ponendo le basi per i cosiddetti "warming". 

Esistono diversi tipi di warming, soltanto alcuni di questi portano ad una dinamica di "split", cioè una vera e propria divisione del Vortice Polare Stratosferico in due lobi distinti che poi sono costretti a scivolare nelle medie latitudini. E’ esattamente quanto messo in luce dai modelli di previsione in stratosfera nei prossimi giorni; una perfetta dinamica di tipo split, così precisa da poter essere disegnata col pennarello, senza dubbio una dinamica estremamente didattica, raramente presentata in modo così chiaro e lampante dai modelli di previsione. 

QUALI CONSEGUENZE SULL’EUROPA?

Veniamo ora alla nota dolente dell’intera questione, avrà o meno questo stratwarming con conseguente SPLIT, delle conseguenze sul nostro inverno? Stratosfera e troposfera non sempre comunicano alla perfezione e quando lo fanno, i risultati possono essere molto diversi tra loro. In linea generale, al contrario di quanto succede quando si verificano eventi di "cooling", un feroce riscaldamento stratosferico determina importanti disturbi anche sulla circolazione del Vortice Polare in troposfera, agevolando il consolidamento di anticicloni sulla regione polare, spodestando le masse d’aria più fredde verso la fascia delle medie latitudini. 

Ma l’Europa è grande e questa aria fredda non è affatto detto che possa raggiungere nè il Mediterraneo nè il nostro Paese.
Le chances di successo dipenderanno dalla quantità di freddo depositato sull’Europa nel momento in cui la dinamica di split si paleserà anche sulla troposfera. Sè l’Europa verserà in una condizione di freddo intenso, sarà poi facile che parte di questo freddo possa spingersi sino all’Europa centrale ed occidentale, raggiungendo persino il nostro Mediterraneo. 

In caso di mancanza di un adeguato serbatoio freddo sul nord-est Europa, verrebbero comunque favoriti scenari di tempo instabile ma non freddo. L’avvio della dinamica in troposfera è prevista non prima di metà febbraio. 

Voi che ne dite? Riusciremo entro tale data a raffreddare il continente quel tanto che basta da sfruttare al massimo gli effetti dello split? 

L’ardua sentenza dalla soluzione poco scontata. 

 

Autore : William Demasi