00:00 29 Dicembre 2015

Ultimissime della sera: avviati verso una rottura del regime anticiclonico

Con l'arrivo dei primi giorni di gennaio, sperimenteremo finalmente un'attenuazione del campo anticiclonico sul Mediterraneo. Tale riduzione nell'intensità dell'anticiclone troverà risposta nella vistosa azione di disturbo che in questi giorni si manifesterà a carico del Vortice Polare. Ecco le conseguenze che porterà sul nostro Paese.

Situazione attuale: un campo di pressioni alte e livellate, porta ancora condizioni atmosferiche sostanzialmente stabili, anche se l’avvicinamento di una blanda perturbazione dalla Francia, determina un aumento della nuvolosità sulla Sardegna e sui settori nord-occidentali. Ancora una giornata di nebbia sulla Valpadana ma in dissolvimento graduale col passare delle ore. Nubi sparse anche lungo i versanti tirrenici. Temperature ovunque attestate su valori miti, eccetto sulla Valpadana dove persisterà il freddo umido ma in attenuazione.

Sfiorati dal grande gelo del Vortice Polare ma l’Italia non ne verrà interessata.

In queste ore si consuma un’importante manovra atmosferica che, come risultato finale, trascinerà una massa d’aria gelida direttamente prelevata dal Vortice Polare in direzione dei settori orientali del continente europeo. L’irruzione di gran gelo interesserà soprattutto la parte orientale d’Europa, mentre sui settori occidentali e la Penisola Iberica prevarrà una circolazione occidentale che di fatto sancirà un graduale ribasso del flusso instabile oceanico.

Quest’ultimo sarà costretto ad aggirare l’ostacolo del gelo, percorrendo così un tragitto assai più meridionale rispetto alla traiettoria seguita durante le scorse settimane. Questa situazione verrà favorita anche dalla presenza di un Vortice Polare che, per la prima volta dopo diverse settimane, presenterà una struttura più debole e frammentata. Una maggiore ondulazione della corrente a getto che favorirà pertanto la formazione di qualche sistema frontale diretto espressamente ai settori mediterranei. 

La prima perturbazione apripista attesa sull’Italia tra sabato 2 e domenica 3 gennaio.

Il primo di questi impulsi perturbati penetrerà sul nostro Paese nel primo weekend di gennaio, distribuendo qualche precipitazione dapprima al nord (pomeriggio/serata su sabato 2 gennaio) poi anche al centro-sud (domenica 3 gennaio). "Sbuffi" d’aria più fresca/fredda di origine est europea, anticiperanno l’ingresso di questa perturbazione, favorendo al nord la caduta della neve sino a quote piuttosto basse. 

Variabilità oceanica durante tutta la prima decade di gennaio. 

Seguirebbe una fase di tempo instabile/variabile che influenzerebbe gran parte della prima decade di gennaio. In questo frangente, la circolazione spiccatamente oceanica, favorirebbe ancora il mantenimento di un profilo termico piuttosto temperato, anche se certamente più freddo rispetto agli standard attuali. Da monitorare ancora con attenzione il mantenimento della grande massa di gelo sull’Europa centro-orientale, le cui mosse future sono ancora difficili da inquadrare. 

Seguite gli aggiornamenti. 

 

Autore : William Demasi