00:00 13 Aprile 2018

L’Africa (per ora) non fa paura: parola di ITCZ

Controlliamo le mosse dell'alta pressione africana con la linea di convergenza intertropicale (ITCZ)

Un buon metro per cercare di capire le mosse dell’alta pressione africana è l’ormai famoso ITCZ ( InterTropical Convergence Zone). Si tratta della zona di convergenza intertropicale situata mediamente sull’equatore. Qui si ha la convergenza degli Alisei dell’emisfero boreale e la risalita di masse d’aria calda che determinano l’area di instabilità equatoriale, con piogge e temporali.

Questa ipotetica linea, chiamata anche equatore climatico, fluttua a nord e a sud a seconda delle stagioni. In estate, tra luglio e settembre, tende ad estroflettersi verso nord di circa 18°/19° sopra l’equatore, in risposta al maggiore o minore vigore della circolazione monsonica delle latitudini tropicali.

I suoi movimenti determinano anche lo spostamento verso sud o nord delle alte pressioni subtropicali (che si estendono immediatamente a nord e a sud della ITCZ), determinando così un forte influsso anche sul tempo di casa nostra.

Una maggior estroflessione dell’ITCZ verso nord facilita le rimonte dell’alta pressione africana verso il Bacino del Mediterraneo e l’Italia. Di conseguenza, in estate, questo parametro diventa fondamentale per la previsione di una possibile risalita del famigerato "Gobbo".

L’ITCZ non viene monitorato in inverno, ma sale sugli altari della cronaca già a partire dal mese di aprile. La mappa in alto a sinistra ce lo mostra…così come è disposto in questi ultimi giorni, o meglio come era disposto nella prima decade di aprile. La linea scura rappresenta la sua altezza media, mentre la linea rossa la posizione assunta dal 1 al 10 aprile.

Come si può notare dalla mappa, l’ITCZ al momento è in media quasi perfetta, senza estroflessioni o introflessioni dall’una e dall’altra parte.

Ciò significa che l’alta pressione africana dovrebbe starsene a riposo ancora per un po’, senza dispensare ondate di caldo precoci sull’Italia. Ovvio che nella seconda parte di aprile la primavera entrerà nella sua fase matura, di conseguenza non meravigliamoci troppo se le temperature aumenteranno un po’, sotto un soleggiamento che diverrà sempre più dardeggiante. Tuttavia, questo parametro scoraggia trasporti in massa di strutture calde verso il Mediterraneo e l’Italia come spesso è successo gli anni scorsi…anche nel mese di aprile!

Autore : Paolo Bonino