00:00 27 Dicembre 2006

DOSSIER APAT sull’AMBIENTE ITALIA: un grado e mezzo di aumento in 23 anni, 31 milioni di tonnellate di rifiuti annui

Ancora disastrosa la situazione dei rifiuti urbani.

Clima, smog e rifiuti i nodi caldi del sistema territorio.

Per il clima, riscaldamento medio di 1,58 gradi in 23 anni; in citta’ allerta ancora alta per il Pm10.
Netto il ko per i rifiuti urbani: 31 milioni di tonnellate e un aumento del 3,7% sul 2003.

Questa la fotografia scattata nella 5/a edizione dell’Annuario dei dati ambientali 2006 realizzato dall’Apat in collaborazione
con il Sistema delle Agenzie ambientali e presentato a Roma alla
presenza del ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, e
del Commissario straordinario dell’ Apat, Giancarlo Viglione.

In tutto 150.000 dati, classificati attraverso 250 indicatori
e suddivisi in 4 sezioni, 19 capitoli, 10 aree tematiche, 5
settori produttivi, 4 risposte piu’ 400 tabelle e 390 figure.

Ecco quindi l’istantanea scattata nel corso del 2005:

– RIFIUTI: i rifiuti urbani crescono del 3,7% rispetto al 2003
per una quantita’ totale di circa 31 milioni di tonnellate. Boom
al Centro con un +5,4%, mentre a Nord e al Sud la crescita e’,
rispettivamente, del 3,3 e del 3,1 per cento. La differenziata,
nel 2004, registra 7,1 milioni di tonnellate (22,7% del totale
dei rifiuti urbani). Lontani gli obiettivi di legge (15% entro
il 1999, 25% entro il 2001; 35% entro il 2003). Bene il Nord con
il 35,5% (e solo un anno di ritardo sul 2003). Centro e Sud
distanti anche dal 2001 con raccolte pari al 18,3 e all’8,1 per
cento.

– SMOG: Ozono, PM10, NO2, continuano ad essere i principali
inquinanti. Il 58% delle stazioni di monitoraggio di PM10 e
circa il 70% delle zone in cui e’ suddiviso il territorio supera
il limite giornaliero. A luglio 2006 l’ozono, nel 40% circa
delle stazioni di monitoraggio, ha superato i 180 mg/m3 e il 40%
delle centraline ha riscontrato, anche per il Biossido di azoto,
un superamento del valore di 40 mg/m3 (limite al 2010). Nel 2004
imputabile ai trasporti il 54% dell’inquinamento da NOx, il 34%
da PM10 e il 42% da Composti Organici Volatili.

– ACQUE: per il mare, circa il 60% e’ di qualita’ elevata, il
30% buona, il restante 10% fra il mediocre e lo scadente. Tra
ottima e sufficiente, nel 79% dei punti presi in esame, la
qualita’ delle acque interne e in particolare dei fiumi. Il
rimanente 21% e’ lontano dagli obiettivi. Quadro discreto per i
laghi: il 70% in uno stato compreso fra sufficiente e elevato.

– CLIMA: riscaldamento medio di 0,96 gradi dal 1961 al 2004, e
di 1,58 gradi dal 1981 al 2004. Il numero medio di notti
tropicali (la minima maggiore o uguale a 20 gradi) in un anno e’
passato da 24,3 (1961) a 15,8 (1981, punto di inversione) a 36,7
nel 2004.

– FONTI RINNOVABILI: 8,4% nel 2004 rispetto al totale dell’
offerta interna lorda anche se il dato e’ in aumento (+71,2% nel
periodo 1991-2004). Nel periodo 1997-2003, elettricita’ dal
vento da 26 a 406 ktep nel periodo ’97-2003, dai rifiuti da 144
a 1305 ktep e dalle biomasse da 2.171 a 3.915 ktep.

– DISSESTO IDROGEOLOGICO: nel complesso una diminuzione di danni
e vittime nell’ultimo ventennio. Per il periodo 2001-2005 il
danno dovuto ad alluvioni si aggira sui 4 miliardi di euro. A
ottobre 2006 le frane censite sono 460.000. Colpita una
superficie di circa 20.000 km2 (6,5% del territorio nazionale).

– PARCHI: il 9,7% del territorio e’ occupato da aree terrestri
protette e il 30% delle acque costiere da aree marine protette.
Oltre l’11% del territorio nazionale e’ ZPS (Zone di Protezione
Speciale) e quasi il 15% da SIC (Siti di Importanza
Comunitaria).
Autore : Redazione