00:00 5 Marzo 2018

Appennino Ligure: quando la luna e la neve danno spettacolo

Una notte magica nella val d'Orba, Liguria: avanti alla primavera ma un saluto all'inverno era d'obbligo.

Una notte trascorsa a fotografare il paesaggio pienamente invernale della Val d’Orba, Liguria ponentina. La luna piena, il silenzio della notte, l’impegno e la determinazione nel voler raggiungere un traguardo, questi i risultati di una notte passata in bianco, osservando la magnificenza della natura. Così il mio sabato sera, in vece di essere dedicato alla cosiddetta "vita mondana", è stato sfruttato esclusivamente per girovagare, in completa solitudine, in questo angolo di Appennino a cavallo tra la provincia di Genova e di Savona. 

Secondo voi ne è valsa la pena? 

L’idea di riprendere queste fotografie è nata proprio da una serie fortunata di coincidenze che, in virtù di una conoscenza ormai abbastanza "affinata" del mio clima, sono stato in grado di sfruttare al 100%.

Queste particolari condizioni che includono;

– la mancanza delle nubi basse trascinate dai venti settentrionali (in gergo ligure detto "gaigo")

– aria limpida e secca tra una e l’altra perturbazione

– presenza della luna piena

Una combinazione molto fortunata di coincidenze, capitate tutte nella notte tra sabato 3 e domenica 4, che mi hanno permesso di scattare delle fotografie inedite di un luogo della Liguria che, nelle occasioni di tempo nevoso, risulta spesso affollato di nubi e raramente in condizioni di secco. 

In questo frangente , all’interno di una circolazione atmosferica particolarmente dinamica ed evolutiva, ho avuto la possibilità di sfruttare qualche ora di cielo sereno nel cuore della notte per fotografare il paesaggio innevato dalla bufera avvenuta soltanto poche ore prima.

Durante le ore pomeridiane, appena transitata la perturbazione, sulla valle era calata una fitta nebbia che coincideva con il momento in cui Genova e Savona sperimentavano l’assalto della cosiddetta "Tramontana scura".

Nel cuore della notte questa ventilazione era però prevista in rapida attenuazione e quindi sapevo per certo che avrei avuto qualche ora di margine con un cielo rigorosamente sereno, prima che le nubi della nuova perturbazione imponessero l’ennesima rotazione del vento dai quadranti meridionali, avvenuta puntualmente nel primissimo mattino di domenica.

In quelle poche ore di cielo limpido, la totale assenza del vento ed il suolo innevato ha favorito una grandiosa dispersione di calore, irraggiamento notturno che ha portato la colonnina di mercurio sino a valori di -6,5°C.

Sopportare questo freddo per lunghe ore nel cuore della notte ha richieso un po’ di sacrificio ma i risultati sono stati più che accettabili e li potrete osservare in queste fotografie. 

Autore : William Demasi