00:00 23 Aprile 2012

Le dittature meteorologiche non ci piacciono

Care agenzie di stampa, siamo un po' stufi.

C’erano giorni in cui le agenzie di stampa non dipendevano dalle labbra di una sola fonte meteo. Una regola ferrea nelle redazioni di queste agenzie dovrebbe essere quella di assicurare la pluralità dell’informazione, anche a livello meteorologico. Così un giorno un’intervista la si fa al buon Giuliacci, un’altra a Guidi, un’altra a Grosso, un’altra a Sottocorona o a Corazzon.

Poi è arrivato il pianto greco di chi voleva essere chiamato a tutti i costi, attraverso sparate editoriali degne dell’asilo Mariuccia: "perchè non chiamate noi? Noi siamo i più bravi, i più precisi, sappiamo che tempo farà con settimane di anticipo, noi sapevamo che lì ci sarebbe stata l’alluvione, lì la nevicata record e continuate a snobbarci, a chiamare l’Aeronautica, Epson etc…"

Con questa lagna siamo andati avanti molti mesi, finchè a furia di piangere, questo signore è stato accontentato ed ora, impossessatosi della cabina di regia, decide lui come storpiare i nomi delle depressioni assegnate ufficialmente dai tedeschi di Berlino, monopolizza l’informazione meteo in modo molto aggressivo e prepotente. E le agenzie di stampa non si sono nemmeno poste il problema della veridicità di quelle informazioni, proponendole ovunque come fosse fatto acquisito e certo.

Inutile dunque usare toni moderati, cercando di trasmettere ai lettori una previsione obiettiva, equilibrata e mai esagerata, non serve a niente, non paga. Questo modo scaltro, tambureggiante di inserirsi ossessivamente ovunque con annunci da tregenda sta pagando e rischia di soffocare chi non fa informazione scientifica gridata.

Noi non vogliamo, nè fa parte della nostra etica professionale, apparire a tutti i costi, ma almeno che venga concesso ai lettori il beneficio del dubbio, perchè annunciare cicloni, per il solo gusto di accumulari accessi, per un po’ paga, poi inquieta ed indispettisce, non solo i fruitori quotidiani, ma anche gli addetti ai lavori, che potrebbero decidere di unirsi per dire basta allo scempio che si sta facendo di questa disciplina.
 

Autore : Alessio Grosso