00:00 22 Agosto 2008

Fine mese: spunta la depressione scandinava, scacco all’estate?

E' una delle ipotesi sfornata fresca fresca da alcue carte pervenuteci. Ne deriverebbe una discesa di aria fredda di origine artica marittima in grado di modificare il corso della stagione

Estate ad una svolta? C’è chi la invoca a gran voce (gli agricoltori del nostro meridione) e chi invece non ne vuol sentir parlare (i vacanzieri dell’ultim’ora). Insomma un mondo come al solito diviso in due e così anche le proiezioni proposteci dalle carte a lunga gittata.

Accanto alle ipotesi che prevedono uno scambio di consegne complessivamente tranquillo tra agosto e settembre, tra estate e autunno meteorologici, spuntano scenari un po’ più spinti e se vogliamo anche più interessanti.

Uno di questi mostra per fine mese sullo scacchiere euro-atlantico una configurazione tipica ad “omega”, ossia con una campana di alta pressione stretta a sinistra e a destra tra due morse depressionarie. Nella fattispecie pare che l’alta subtropicale tenterà di distendersi con orientamento meridiano dalle Azzorre verso nord lungo l’Atlantico fino a raggiungere nientemeno che la lontanissima Islanda.

La depressione che ivi solitamente vi risiede ne verrebbe scalzata e proiettata in parte ad ovest, ossia al largo delle coste canadesi e groenlandesi, e in parte ad est, ovvero sul comparto russo-scandinavo. Proprio da questa posizione barica ne scaturirebbe un flusso settentrionale di estrazione artica marittima che si attiverebbe sull’Europa occidentale viaggiando a grandi passi verso la nostra Penisola anche se con obiettivo più probabilmente balcanico.

Al momento pare che il grande rotore scandinavo sia votato a guadagnare terreno verso l’Europa centrale e meridionale coinvolgendo anche la nostra Penisola con un flusso ciclonico, dunque instabile e a tratti anche perturbato capace di generare una svolta stagionale di tutto rispetto. Le regioni maggiormente coinvolte risulterebbero in questo caso le adriatiche e il nord-est.

Che probabilità ci sono affichè tutto quanto esposto vada effettivamente in porto? Al momento siamo intorno al 40-45%. Gli interrogativi risiedono soprattutto nell’incerta posizione delle figure bariche, le quali verranno ulteriormente plasmate dalle attuali temperature superficiali dell’Atlantico e dalla corrente a getto in uscita dal nord America.

Insomma tanta carne al fuoco: uno scostamento ad ovest o ad est di tutto l’impianto potrebbe condurci a conseguenze diametralmente opposte sulle quali varrà la pena di ragionare ulteriormente nei prossimi aggiornamenti che puntualmente vi forniremo. Continuate a seguirci.
Autore : Luca Angelini