23:26 17 Ottobre 2023

INVERNO 2023-2024: cosa ci aspetta? Ci saranno ONDATE di FREDDO? E la NEVE?

Prime proiezioni sull'inverno che verrà. Ci sono contraddizioni, e questa è già una grossa novità.

 

Chi non vorrebbe svegliarsi in un contesto del genere nel cuore dell’inverno, specie sotto Natale? Eppure è sempre più difficile assistere in Italia anche ad una sola invernata con la I maiuscola. L’anticiclone africano è il vero responsabile del cambiamento del clima alle latitudini mediterranee anche durante la stagione fredda.

E’ lui che impone lunghissimi periodi stabili della durata anche di settimane che precludono la possibilità alle perturbazioni atlantiche di transitare sull’Italia. Per questo si generano condizioni siccitose sempre più frequenti e d’inverno stentano anche le nevicate sulle Alpi e gli Appennini e questo aggrava la condizione di forte ritiro a cui vanno soggetti i ghiacciai. 

Inoltre anche le ondate di freddo dalla Russia sono diventate una rarità. Ad aggravare la situazione c’è poi una sorta di “fossa” in prossimità delle Canarie che risucchia tutte le onde perturbate che sarebbero destinate a portare la pioggia sul nostro Paese, finendo per esaltare la forza dell’anticiclone.

Per questo si ha ormai l’impressione che l’estate si protragga molto più del tempo dovuto. Non è dato di sapere quando questa tremenda anomalia andrà rientrando.

Diciamo che le poche volte ormai in cui riesce a transitare un vortice depressionario si rischia di passare dalla siccità all’alluvione e con questa alternanza inquietante dovremo sicuramente ancora fare i conti nel corso dei prossimi anni. E questa stagione potrà fare eccezione? Il fatto che ancora una volta vada producendosi uno schema barico ad ottobre simile a quello degli scorsi autunni certamente non depone bene.

L’anticiclone scandinavo infatti sembra poter favorire la formazione di un gran freddo sull’est europeo, pronto poi a saltarci addosso entro la prima decade di dicembre, invece poi viene puntualmente distrutto dall’accelerazione della corrente a getto e di conseguenza della sfrenata attività del vortice polare che pilota verso le nostre latitudini aria mite atlantica, nel migliore dei casi, altrimenti finiamo tra le grinfie dell’anticiclone, così come spiegato sopra.

Alcuni centri di calcolo (esempio NOAA) avallano proprio questa linea di tendenza optando per la calma piatta assoluta e la MITEZZA costante per gran parte della stagione, con prolungate fasi senza piogge, specie al nord (vedi sotto la clamorosa anomalia termica prevista per dicembre e gennaio con il rosso a dominare la scena):

Altri, come CAN SIPS ritengono invece che proprio l’influenza del Nino, come già accaduto in tanti inverni del passato (ma molti risalgono ahimè ancora agli anni 80 del secolo scorso) possa stravolgere l’andamento stagionale, determinando diverse fasi perturbate e temperature addirittura sotto la media, specie a gennaio 2024.
Qui sotto viene mostrata un’importante anomalia barica negativa (in azzurro) per dicembre del 2023 proprio in sede mediterranea, dunque con tanti potenziali episodi di MALTEMPO:

Ed anche gennaio 2024 sarebbe destinato a seguire lo stesso trend, quasi sorprendente tenendo conto le ultime stagioni vissute:

E che dire delle temperature? Per una volta scambi meridiani di calore ampiamente possibili e valori addirittura sotto la media (da 0,7°C a 1.5°C) su diverse nazioni europee e sul nord Italia per gennaio 2024, con maggiore mitezza invece procedendo verso sud:

Anche febbraio seguirebbe lo stesso interessante trend termico negativo su diverse nazioni del nord e del centro Europa, coinvolgendo in modo ancora una volta e in modo più netto il nostro settentrione, con quali risvolti è difficile da dire tuttavia…:

RIASSUMENDO: cosa è più facile che avvenga?
Naturalmente la tesi del NOAA è quella che negli ultimi anni ha vinto facilmente la sfida perchè l’inverno si ripete sempre con le stesse caratteristiche ma anche in quadro barico votato alla persistenza di situazioni anticicloniche o miti, qualche episodio freddo o almeno nevoso non solo sulle montagne ma anche sulle pianure potrà certamente capitare. Seguite comunque gli aggiornamenti!

 



Autore : Alessio Grosso