00:00 10 Dicembre 2017

MALTEMPO: ecco i settori più a rischio GELICIDIO lunedì 11 dicembre

GELICIDIO detto anche "PIOGGIA CONGELANTESI", di che cosa si tratta e quali conseguenze comporta? Giornata a rischio per la realizzazione di un tale fenomeno, lunedì 11 dicembre, vediamo DOVE.

In tutte le situazioni in cui abbiamo una massa d’aria molto tiepida che sovrasta una più fredda sottostante, possono verificarsi le condizioni ideali ad avere la pioggia che congela al suolo. E’ un fenomeno relativamente frequente nelle pianure centrali degli Stati Uniti, quando una circolazione d’aria calda proveniente dal Golfo del Messico, sovrascorre al di sopra di uno strato gelido con valori di temperatura inferiori allo zero. Nel nostro Paese tale dinamica può manifestarsi occasionalmente sulle regioni settentrionali; affinchè possa realizzarsi c’è necessità di avere una rapida sovrapposizione tra una massa d’aria fredda e secca (in genere veicolata da venti settentrionali oppure orientali) contro una umida e tiepida di derivazione meridionale. 

E’ un fenomeno che ha raggiunto proporzioni impressionanti nel 21 dicembre 2009, quando una forte ondata di gelo accompagnata da valori assai rigidi anche in pianura, è stata sostituita bruscamente da una circolazione di miti correnti sud-occidentali apportatrici di nuvolosità e precipitazioni. Il fenomeno raggiunge la massima frequenza proprio nel mese di dicembre. In questo periodo stagionale, il Mediterraneo ed il continente nord africano devono ancora smaltire parte del calore residuo dalla trascorsa stagione estiva, quando le condizioni sinottiche sono favorevoli, queste masse d’aria possono ancora essere trasportate diverse centinaia di chilometri verso nord, invadendo l’Europa ed il nord Italia.

Ad una altitudine compresa tra gli 800 ed i 1500 metri, affinchè il fenomeno possa verificarsi, l’aumento della temperatura deve essere particolarmente vigoroso. L’aria fredda più densa e pesante, rimane così incollata negli strati prossimi al suolo, l’aria tiepida, umida e leggera scorre al di sopra, senza mescolarsi.

Una precipitazione nevosa si ritrova quindi a dover affrontare uno strato spesso anche svariate centinaia di metri, occupato da una massa d’aria calda con temperature positive. Attraversando questo strato la precipitazione nevosa si trasforma in pioggia, quando però le gocce raggiungono il suolo, vengono a trovarsi all’interno di una massa d’aria avente ancora temperature negative. Si verifica così il congelamento della pioggia sulla superficie. Talvolta possono accumularsi diversi centimetri di ghiaccio trasparente e compatto, molto pericoloso per la viabilità e la deambulazione. 

Ebbene le condizioni che vi abbiamo minuziosamente descritto, verranno a convergere proprio sulle regioni settentrionali nella giornata di lunedì 11 dicembre: avremo infatti una rapida sovrapposizione tra una massa d’aria fredda di origine artica, contro una mite proveniente dal basso Mediterraneo.

In queste condizioni, il freddo più intenso incollato alla superficie, è in grado di resistere per molte ore sui settori di bassa Valpadana occidentale. Quindi citiamo in primis il Cuneese, l’Astigiano, l’Alessandrino, il Pavese ed il Piacentino.

Prestare molta attenzione ai versanti padani dell’Appennino Ligure ed Emiliano, proprio su questi settori il gelicidio potrebbe risultare più intenso e molto pericoloso, laddove si giocherà infatti lo scarto termico più importante tra i valori negativi presenti in superficie, contro quelli assai tiepidi presenti in quota. L’avvezione calda in quota, raggiungerebbe l’apice di massima intensità proprio su questi settori, massimizzando il rischio. 

Dalla serata di lunedì l’aumento della temperatura al suolo dovrebbe comunque conquistare la Valpadana da est verso ovest, dando il via a fenomeni di disgelo.

 

Autore : William Demasi