00:00 15 Febbraio 2019

Meteo a 15 giorni: ci sarà l’ultimo ruggito dell’INVERNO?

Ci sono scenari che mostrano una recrudescenza invernale, ma altri che lo smentiscono categoricamente. Chi avrà ragione?

"Io ho un debole per le cause perse quando sono veramente perse" diceva Clark Gable in "Via col Vento", diciamo che noi di MeteoLive abbiamo un debole per l’inverno, soprattutto quando lo vediamo così in difficoltà. Febbraio ha preso una piega eccezionalmente stabile e in gran parte mite in Europa.

Ora si tratta di capire se questo trend si confermerà sino ai primi giorni di marzo, oppure no. Statisticamente un anticiclone come quello che si osserva attualmente in Europa ha molta probabilità di continuare a dominare la scena ancora per una decina di giorni, prima di flettere progressivamente e lasciare spazio alla coda delle perturbazioni atlantiche, che garantirebbero anche alle nostre latitudini una certa variabilità, in un contesto mite.

Se fossimo in pieno inverno personalmente non avrei dubbi nel confermare una previsione del genere, invece ora siamo a fine febbraio e in questo periodo il vortice polare inevitabilmente perde compattezza e finisce per disperdere almeno parte del suo freddo anche in direzione dell’Europa. Rallenta dunque la veemenza delle correnti occidentali, gli anticicloni possono talvolta portarsi verso nord e favorire possenti irruzioni di aria fredda dirette dal Polo verso l’est europeo.
(Clicca sulle immagini per vederle grandi e dettagliate).

E’ in questa fase che il freddo può raggiungere anche l’Italia con il classico colpo di coda invernale che può anche riportare la neve sino in pianura. E questi ritorni del freddo possono anche non restare isolati. Si sono però verificate annate in cui sono completamente mancati e l’alta pressione ha smentito ogni altra ipotesi che non fosse quella di una prosecuzione del suo dominio con qualche piccola concessione alle perturbazioni atlantiche.

Da qui nasce la grande incertezza previsionale odierna per il periodo 23-24 febbraio e fine mese: è vero che l’idea di uno sbandamento dell’anticiclone verso nord prende sempre più forza e parimenti ne acquista anche il ritorno del freddo da est, ma sono ancora prevalenti gli scenari stabili, cioè quelli sostanzialmente "piatti", votati alla mitezza.
Qui a fianco trovate una serie di mappe che illustrano la situazione prevista in tutte le sue forme.

Per il team di MeteoLive e per il sottoscritto l’ipotesi che vede il freddo perlomeno raggiungere l’Adriatico e le regioni meridionali è attendibile al 25%, più bassa invece quella che prevede un coinvolgimento generale di tutta Italia, ma anche quella in crescita rispetto a ieri (non superiore al 15%); se così non fosse dovremo abituarci all’idea di una primavera anticipata, con scarso entusiasmo per gli allergici, molto di più per chi proprio il freddo non lo sopporta.

SINTESI PREVISIONALE da sabato 23 febbraio a sabato 2 marzo:
da sabato 23 a lunedi 25 febbraio: l’ipotesi più probabile vede una prosecuzione della fase anticiclonica al nord, tempo invece variabile e più freddo al centro e al sud, ma con fenomeni quasi tutti concentrati sul medio Adriatico e sul meridione, con limite della neve in calo sino a quote collinari. 

da martedi 26 a giovedi 28 febbraio: l’ipotesi più probabile vede un miglioramento al centro e al sud, ma anche l’inserimento di venti occidentali, l’indebolimento dell’alta pressione e il passaggio a variabilità al nord ma senza fenomeni di rilievo. L’ipotesi meno probabile vede invece un altro tentativo del freddo di coinvolgere da nord-est tutta l’Italia con risvolti da verificare.

da venerdi 1 a sabato 2 marzo: l’ipotesi più probabile vede ancora la coda di fronti atlantici coinvolgere il nord e marginalmente Toscana e medio Adriatico ma con pochi fenomeni.
 
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Autore : Alessio Grosso