Per fortuna l'inverno è riuscito ad imporsi sull'Italia nell'arco della seconda decade di gennaio, concedendo alcune preziose nevicate anche laddove la siccità sta ancora dettando legge. E' arrivata anche la pioggia, ma non per tutti. I fenomeni, infatti, sono stati maggiormente concentrati al centro e al sud, mentre il nord è rimasto spesso ai margini, anche se le Alpi sono state per fortuna imbiancate.
L'inverno ci accompagnerà fino al termine di gennaio, con freddo, vento e maltempo concentrato però essenzialmente lungo il versante adriatico e al meridione, mentre al nord prevarrà il freddo secco.
Quello che potrebbe succedere dopo, non è una bella cosa. Un brutto anticiclone, frutto di una forsennata accelerazione del getto sul nord Europa, potrebbe adagiarsi sull'Italia e sul Mediterraneo, negando all'inverno di esercitare la sua azione.
In una prima fase tra mercoledi 1 e venerdi 3 febbraio, avremo l'anticiclone di spalla, come mostra la media degli scenari americana valida per venerdi 3 febbraio:
In questo frangente sarà ancora possibile beneficiare di infiltrazioni fredde dall'Europa orientale che si farebbero sentire sull'Italia essenzialmente lungo il versante adriatico e al sud. Nulla di eccezione, ma almeno le temperature verrebbero contenute, senza avere picchi termici fuori norma.
Ciò che preoccupa è quello che potrebbe succedere dopo. Ecco cosa prevede la media degli scenari del modello americano per lunedi 6 febbraio:
Il vortice polare inizierà a girare su se stesso come un forsennato, sparandoci addosso un'alta pressione della peggiore specie. Le condizioni meteorologiche associate a questa figura barica le conosciamo bene e sappiamo che se tale situazione dovesse presentare carattere di persistenza, sarebbe il colpo di grazia nei confronti di un inverno già di per sè poco in salute.
La speranza è tenuta però in vita dalla distanza previsionale, che non è di certo immediata. Si spera in una riduzione di questo anticiclone sia come grandezza, sia come durata. Aspettiamo quindi ad emettere sentenze, anche se il futuro che appare oggi dalle mappe non è di certo roseo.
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