00:00 21 Settembre 2012

Temporale con RAIN RATE a 1000mm in un’ora: è credibile?

Il rateo orario è un parametro che spesso viene preso come sacrosanto. Molte volte non è così. Vediamo perchè.

Piogge, temporali e nubifragi. L’autunno si avvicina!

Un forte temporale ci punta ed il nostro pluviometro è ansioso di ricevere le prime gocce, dopo settimane (se non mesi) di astinenza.

Inizia a piovere forte, anzi fortissimo! Il rateo orario sale a 160mm/h. Dopo pochi minuti non si vede più nulla ed il rain rate sale a 200mm/h. Ecco una breve pausa, ma la pioggia riprende furiosa, questa volta con grandine nel mezzo.

Piove con la stessa intensità di prima, con alcuni chicchi di grandine nel mezzo ed il rateo orario sale inspiegabilmente a 600mm/h! Gli occhi dell’appassionato brillano, credendo di aver realizzato 600mm/h di rateo, una cosa pazzesca, fuori da ogni commento.

Tuttavia una domanda gli sorge spontanea; la pioggia era stata violentissima anche in precedenza, ma il rateo si era fermato a 200mm/h. Che cosa ha fatto quindi aumentare il rain rate fino a 600mm/h?

Semplice! E’ stata la grandine; cerchiamo di capire come mai… Il funzionamento di un pluviometro elettronico è molto semplice: c’è un foro d’entrata (dove la pioggia entra) con alla base una bascula.

Quando la bascula viene colpita dalle gocce di pioggia, questa scatta, dando l’impulso ad un computer che trasforma il segnale "meccanico" in digitale.

L’appassionato legge quindi sulla consolle 0.2mm, o 1mm a seconda di come è settato lo strumento. Il rateo orario è una sorta di estrapolazione di quanta pioggia farebbe in un’ora se la precipitazione non diminuisse mai di intensità. In pratica 100mm/h di rateo stanno a significare 100mm di pioggia in un’ora, se la pioggia non diminuisse mai di intensità.

Se la precipitazione è al 100% liquida, il rateo orario è corretto e non subisce errori, a patto ovviamente che lo strumento sia adeguatamente tarato.

Se all’interno della precipitazione è presente della grandine, questa solitamente non riesce a passare dall’orifizio del pluviometro, tappandolo per un breve periodo. Ne consegue un riempimento a mo di secchio della parte superiore del pluviometro stesso. Non appena il chicco di grandine fonde, il pluviometro si svuota di colpo, andando a martellare la bascula in maniera violentissima. Ecco a voi i 600mm/h…se non addirittura i 1000mm/h che spesso si registrano con i temporali grandinigeni estivi.

In poche parole, più di 250 o 300mm/h è quasi impossibile fare. Tutti gli altri ratei sono fittizi ed originati quasi sicuramente dal problema della grandine che si accumula nello strumento, facendolo poi "schizzare" verso l’alto al momento del suo scioglimento.
 

Autore : Paolo Bonino