00:00 18 Giugno 2010

SPECIALE: le quote NEVE del fine settimana sulle nostre montagne

Massiccia irruzione di aria artico-marittima dall'elevato spessore troposferico diretta a stretto giro di posta contro le Alpi, ma con ripercussioni anche lungo l'Appennino. Ecco dove potranno comparire gli inconsueti fiocchi di inizio estate.

Il blocco di aria fredda protagonista assoluto del prossimo fine settimana è già partito dalle sue zone di origine. Si tratta di aria artico-marittima, la quale ha come sua caratteristica anche quella di accompagnarsi ad un notevole spessore verticale, tale da poter scavalcare piuttosto agevolmente la catena alpina centro-orientale.

Il fronte freddo che delimiterà tale irruzione e i corpi nuvolosi post-frontali che lo seguiranno si renderanno protagonisti di un inconsueto avvio dell’estate astronomica sull’Italia, all’insegna di maltempo, freddo, vento e anche nevicate in montagna. Naturalmente saranno le Alpi a risentire in maniera più netta e sensibile di questo evento, soprattutto perchè le nostre montagne potranno venire imbiancate fino a quote decisamente fuori luogo per il periodo. Spruzzate in quota potranno però manifestarsi anche sulle cime più elevate dell’Appennino centrale, soprattutto recate dall’elevato rischio di temporali che imperverserà su gran parte del nostro Paese.

Facciamo il punto in dettaglio:

Sabato

Sopraggiunge sulle nostre regioni settentrionali la massa nuvolosa legata al fronte freddo. Essa però si sviluppa in seno ad un fusso trasversale più mite che limita la discesa dello zero termico, il quale sulle Alpi oscillerà tra 2600 e 2800 metri. Le nevicate sopraggiungeranno nel corso della giornata ma interesseranno essenzialmente la cresta alpina di confine a partire dalla Valle d’Aosta fino al settore altoatesino depositando qualche spruzzata portata da nord fin verso i 2000 metri. In serata, con l’avvicinamento della linea frontale, aumenta la possibilità di temporali soprattutto sul settore dolomitico e su quello friulano, dove compriranno i primi fiocchi oltre i 2500 metri, anche se non potremo accorgecene, dato che le montagne saranno ammantate da spesse coltri di nubi.

Domenica

L’evento entra nel vivo, con il blocco di aria fredda che valica le Alpi in nottata e spinge ulteriori nevicate contro la cresta alpina centro-orientale, dove maggiore sarà anche la componente di sollevamento anche per motivi orografici. Fiocchi su Alpi Retiche, Venoste, Aurine e Pusteresi già tra 1500 e 1700 metri, più consistenti lungo le creste di confine e zone limitrofe, a scalare in intensità man mano che si procede verso sud. In giornata ulteriore calo del limite bianco fin verso i 1400 metri in Alto Adige. Limite della neve intorno ai 1800 metri sulle Dolomiti, sul Trentino, in alta Valtellina e lungo la cresta orobica, mentre si sale intorno a 2000-2400 metri sulle montagne friulane, sul settore prealpino veneto e su quello lombardo. Nel frattempo l’aria fredda, accompagnata da probabili manifestazioni temporalesche, avrà già investito l’Appennino settentrionale, con possibili sbiancate sul tratto ligure di Levante e su quello tosco-emiliano, già intorno a 1800-2000 metri, ma anche localmente più in basso in caso di rovesci particolarmente intensi e grandinigeni.

Nel pomeriggio precipitazioni intermittenti, ma generalmente più deboli, potranno comparire anche sul tratto alpino piemontese compreso tra le Graie e le Marittime, con quota neve posta intorno a 1800 metri, mentre sui settori non citati si avranno transiti nuvolosi, senza fenomeni segni di nota. In serata si assisterà su tutto l’arco alpino ad una generale attenuazione dei fenomeni per subentro di aria più asciutta. In montagna farà comunque decisamente freddo per la stagione, anche in virtù del forte vento settentrionale.

Nel frattempo lo sviluppo e il successivo transito di un minimo di pressione al suolo tra l’alto Tirreno e il medio Adriatico determinerà un rinforzo dei venti occidentali su tutto il nostro centro-sud. Questi venti addosseranno all’Appennino una consistente nuvolosità, con possibilità di rovesci e di qualche spruzzata di neve inizialmente intorno alle cime poste oltre i 2600 metri, poi in calo verso sera fino a circa 2200 metri. Interessato in modo particolare il tratto di confine tra Lazio e Abruzzo, con il Gran Sasso, la Maiella e forse anche il Terminillo inconsuetamente imbiancati proprio a poche ore dallo scoccare dell’estate astronomica. 

Autore : Luca Angelini