00:00 9 Gennaio 2006

Il vero problema delle famigerate polveri sottili sta nelle dimensioni

Considerazioni sulle polveri sottili: sono davvero così pericolose?

“Di smog ci si ammala e si muore”.
Lo afferma Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dell’esecutivo dei Verdi. E chi, sano di mente, potrebbe dargli torto?

Ma questa semplice e terribile verità nasconde tanti, forse troppi dubbi e quesiti irrisolti.

Tanto per cominciare, cosa si intende per smog che uccide? Quali gas, per capirci, uccidono?
Quali sono le sostanze assassine?
E se lo smog uccide, significa che le nostre città sono camere a gas?
Non c’è via d’uscita quindi: o rinunciamo al progresso tecnologico o moriamo? La società industriale quindi è solo un immenso inganno: dietro l’apparente benessere c’è la morte.
E seguendo questo ragionamento, l’uomo è il cancro che sta distruggendo il pianeta Terra?

C’era una volta la Londra degli anni cinquanta, quando la principale fonte di energia era il carbone. Così ricca di questo combustile, L’Inghilterra fece i conti con The Big Smoke, il grande fumo, anno 1952: sette giorni in cui morirono quasi 4.000 persone.
Ora, con la sostituzione del carbone con fonti meno inquinanti e con il progredire delle tecnologie, l’inquinamento a Londra è addirittura inferiore ai livelli del XVI secolo! (da Lomborg, L’ambientalista scettico).

Forse allora progresso, tecnologia, uomo non significano sempre distruzione, morte, desolazione?
Forse il fatto che ora l’uomo occidentale sfiori gli 80 anni di vita media contro i 30/40 delle ere passate significa qualcosa?

Appurato che agenti inquinanti evidentemente nocivi alla salute umana come la SO2 (anidride solforosa), l’Ozono, il Piombo, ossidi di Azoto e i monossidi di Carbonio hanno subito un vero tracollo negli ultimi decenni nelle metropoli occidentali, addirittura secondo l’OCSE del 70%, sono ultimamente balzate al vertice della pericolosità le famigerate polveri sottili.

Le PM, o particulate matter, non sono altro che una miscela di particelle, solide o liquide, particolarmente dannose per la salute dell’uomo, e non solo. Anche sulla loro composizione vi è un po’ di confusione: metalli (come piombo e cadmio), solfati, nitrati, amianto, carbone, cemento, ma anche sostanze più naturali, come è stato dimostrato da uno studio dell’ARPA Lazio e dal CNR, e cioè sabbia, sale, residui di insetti morti come zanzare.

Ma il vero problema non sta tanto nella qualità ma nelle dimensioni: come spiega l’ingegner Battani dell’ESEMIR e soprattutto il dott. Piscioli, specialista in Anatomia e Istologia Patologica, misurare le PM10 sarebbe assolutamente inutile. Il PM10 è infatti il particolato atmosferico che ha un diametro uguale o inferiore a 10 µm: ora il diametro è considerato il parametro più importante per valutare la pericolosità del particolato atmosferico.

Il particolato più pericoloso è il PM2.5, che può rimanere sospeso nell’aria per giorni e settimane. Si tratta di una miscela complessa di composti chimici, tra cui alcuni molto tossici come gli idrocarburi aromatici policlinici (PHA) che svolgono un ruolo nello sviluppo del cancro.

Quindi misurare le PM10 sarebbe un’enorme presa in giro per la salute dei cittadini, perché fornisce informazioni incomplete: non distingue cioè le particelle grossolane dal pericolosissimo PM2,5, molto più sottile.

Addirittura ad elevati valori di PM10 possono corrispondere bassi valori di PM2,5.
Purtroppo la legislazione europea impone di prendere misure antismog solamente attraverso la misurazione del PM10!

Ma allora targhe alterne, blocco del traffico parziale e totale servono ben poco, se sono fatte in conseguenza di valori elevati di polveri poco rilevanti: alcuni sostengono addirittura che bloccare il traffico in questi casi serva solo a prevenire le malattie circolatorie presupponendo che i cittadini facciano più attività fisica.

E se un guru della lotta ai tumori come Veronesi ci dice che l’inquinamento incide sull’insorgere del cancro solo per un 1-4%? E che sono ben più pericolosi il fumo e la cattiva alimentazione…

E se molti scienziati ritengono che paradossalmente l’inquinamento interno, nelle nostre case sigillate e superisolate, sia più pericoloso di quello esterno a causa di sostanze come gas radon, formaldeide e amianto acari, peli di gatto, fumo di sigaretta?

E se le uniche misure efficaci fossero l’introduzione di motori ad energia pulita, come il motore elettrico?

Insomma, cosa dobbiamo pensare?
Autore : Aldo Meschiari