00:00 26 Dicembre 2014

Grande Freddo in arrivo sull’Italia: quali conseguenze?

A partire da domenica 28 dicembre, lo stivale italiano verrà interessato da una forte ondata d'aria fredda di matrice continentale. Quali aree dello stivale riceveranno le maggiori nevicate, quali altre assisteranno soltanto a freddo secco?

Nei prossimi giorni l’Italia verrà interessata dall’intervento di una massa d’aria molto fredda artico-continentale. L’irruzione d’aria fredda trarrà origine da un’ondulazione abbastanza marcata della corrente a getto sull’oceano Atlantico, settore dove andrà a costituirsi un’azione di blocco nei confronti delle correnti più umide e miti legate al lobo canadese del Vortice Polare, parzialmente arricciate verso i settori nord-occidentali dell’oceano.

I risultati di tale manovra si faranno già vedere dalle prossime ore. La scorsa notte l’Italia è stata raggiunta da una massa d’aria moderatamente fredda di origine artica. A poche ore di distanza da questo impulso, una nuova perturbazione percorrerà le orme della precedente, avviando sul nostro Paese una parentesi d’instabilità che sarà seguita da un netto calo delle temperature.

Nella giornata di domani, sabato 27 dicembre, nubi e precipitazioni riguarderanno soprattutto i settori centro settentrionali; precipitazioni si manifesteranno sul nord-est italiano, la Riviera Ligure di Levante e la Toscana, parziale ombra pluviometrica sull’angolo nord-occidentale, situazione di attesa sul resto dell’Italia. In questa sede ci attendiamo già nevicate a quote piuttosto basse.

Domenica 28 nubi e precipitazioni andranno concentrandosi sul mezzogiorno d’Italia, particolarmente colpiti i settori tirrenici, la Sicilia, la Calabria, Puglia e Basilicata. Al nord il tempo andrà migliorando rapidamente ma le temperature inizieranno a calare.

Con l’arrivo della prossima settimana entreremo nel vivo dell’irruzione d’aria fredda che inizialmente avrà caratteristiche artiche ma col passare dei giorni andrà acquistando carattere spiccatamente continentale. Sarà proprio in questa fase che l’Italia sperimenterà le condizioni più intense di freddo sia in quota che al suolo. Le precipitazioni nevose saranno appannaggio soprattutto dei settori centrali e meridionali della penisola, insistendo con particolare vigore lungo il versante adriatico. Saranno possibili nevicate sino in pianura.

Martedì 30 potrebbe persino formarsi una depressione sul mar Tirreno, evoluzione questa che metterebbe in gioco la Bassa Toscana, il Lazio e la Campania, con possibili episodi di neve a quote assai basse.

Sulle regioni settentrionali ed in particolare l’angolo nord-occidentale del Paese, la presenza dell’anticiclone oceanico in posizione invasiva sulla penisola Iberica, impedirà la formazione di ciclogenesi sufficientemente occidentali da convogliare anche qui dell’aria umida in grado di ospitare delle nevicate. Ne conseguirà una situazione atmosferica di tempo secco e molto freddo, generale assenza di precipitazioni.

L’ondata d’aria fredda potrebbe concludersi entro i primi giorni del nuovo anno, quando un rinforzo delle vorticità tipicamente legate al lobo canadese del Vortice Polare, sospingerebbe l’anticiclone oceanico sin verso i settori centrali dell’Europa. A quel punto l’aria fredda diretta verso l’Italia, la cui alimentazione verrebbe tagliata alla radice da un rinforzo dei venti occidentali anche sulla Scandinavia e sul nord della Russia, tenderebbe a ritirare i propri effetti dapprima alle sole regioni meridionali, poi ancor più ad est, sui settori jonici e sul mar Egeo, ponendo fine all’ondata di freddo sul nostro Paese.

Autore : William Demasi