00:00 6 Novembre 2008

Amare le NUVOLE significa amare la NATURA!

Vivere la meteo con la gioia ed i dolori di ogni giorno...

L’amore per la meteo, prima ancora di essere una passione, è un vibrante slancio verso la natura in tutte le sue manifestazioni.

Non è la disperata ricerca di emozioni per rendere attiva una giornata altrimenti noiosa, ma la voglia di vivere quest’avventura che si svolge sulla Terra nella sua totalità.

E’ un viaggio in cui si scoprono ogni giorno territori inesplorati, è il fascino di un semplice cirro o di un cumulo, che non passa necessariamente dalla tecnologia, che non “puzza” di artefatto e pre-confezionato dall’uomo, ma che colpisca al cuore e liberi i sentimenti più belli e più nobili, come quando due fidanzati si abbracciano davanti ad un semplice tramonto in riva al mare.
Emozioni autentiche, semplici e primordiali.

In un’epoca “bombardata” dai media, da orari impossibili, che ci impongono ritmi serratissimi per apprendere come funziona la lavatrice parlante, la bistecchiera elettronica, il decoder della parabola, in cui non c’è più posto per la semplicità e la genuinità, ci rimane un gesto straordinario da compiere ogni mattina: sollevare la tapparella e volgere lo sguardo al cielo per capire quale coinvolgente film andrà in onda oggi, senza pay per view, senza abbonamento, senza carta di credito.

E quando l’alta pressione regala lunghi giorni di sereno senza una nuvola, raccogli la fantasia e immagini la tua città sommersa dalla neve, la bufera sulla cima del tuo monte preferito o in una baita del Trentino, un temporale che avanza sulla campagna, il vento che spazza la costa insieme al mare in burrasca o un silenzioso banco di nebbia adagiato sul campo davanti a casa, e riscopri i sapori veri di chi non aspetta che arrivino le perturbazioni per sentire l’amaro bollettino dei danni o delle alluvioni ma per udire la voce di Dio che, per molti, spesso sembra così lontano ed evanescente.

Ma c’è una considerazione che ci riporta con i piedi per terra e che fa odiare la meteo a chi, per colpa di una politica del territorio omicida, ha perso dei figli o il marito, e pensa che la colpa sia attribuibile unicamente ai forti nubifragi, perché le è stato detto: “guardi che si è trattato di un barbaro accanimento dei fenomeni” non del vergognoso trattamento che noi riserviamo alla nostra terra; non si può speculare sulla natura, non si può pensare di trasformare lo sforzo per proteggere i nostri boschi, i fiumi, le aree a rischio, in uno sporco giro di appalti truccati, tangenti e corruzione.

E’ un’offesa alla natura, una strage di vite umane ad orologeria, ma sappiamo bene che l’ambizione e la sete di denaro e potere non si fermano davanti a niente. Allora guardate in alto, è tutta salute!
Autore : Alessio Grosso