00:00 21 Settembre 2021

Il CLIMA cambia da sempre e di eventi estremi ce ne sono stati a bizzeffe

Siamo sottoposti ad una dittatura dell'informazione.

Il volto rassicurante del Presidente della Repubblica.
Compare in ogni Tg della Rai, come mai si era visto in passato.
L’Italia sportiva che vince, rilanciata in mille salse per cementare il nazionalismo.

Il cambio climatico proposto ogni sera prendendo spunto dagli incendi (non importa se li appiccano i piromani e se l’autocombustione è piuttosto rara, per il giornalista li produce il clima, punto e basta), continuando per ogni temporale che crei anche il minimo allagamento, perché ormai bisogna promuovere l’ibrido, perché bisogna abbattere le emissioni, ma dobbiamo tornare a lavorare tutti in presenza, senza mai mostrare quante ore ci vogliono per andare e tornare dal lavoro nelle regioni più popolate d’Italia, dove il traffico ormai ci soffoca e le polveri sottili provocano la più grave e diffusa malattia che si conosca: il cancro!

Il clima cambia da sempre, la diffusione delle malattie neoplastiche peggiora drammaticamente anche a causa dell’uso sfrenato della tecnologia, ma quello che conta è fermare il clima che cambia.

E come dovrebbe comportarsi questo clima ammesso ma non concesso che si pretenda il clima di controllarlo a piacere? Comandando più freddo e più neve d’inverno e temporali e fresco d’estate?

Cosa comporterebbe tutto questo? Per il turismo estivo una perdita enorme, per quello invernale forse qualche spreco in meno di energia per sparare la neve, un po’ d’acqua in più per l’estate. Ma anche se tornassimo al clima degli anni 70, che fu un’eccezione e non regola, anche lì non mancherebbero eventi estremi, malattie indotte da un clima più rigido, tempeste di neve che il Paese non sarebbe in grado di affrontare per come è cambiato oggi da allora, spreco immane di energia per scaldarsi perché tutti vorrebbero mantenere i loro 23°C casalinghi.

Il cambiamento climatico è grave quanto la pandemia, afferma Draghi, ma se cosi fosse dove eravamo negli anni 90 e negli ultimi 20 anni; se per la pandemia abbiamo trovato a tempo di record un vaccino, che pur facendo discutere, è riuscito forse in qualche modo ad arginare il dilagare del covid, per migliorare la qualità dell’aria cosa si è fatto in 30-40 anni per il clima, come direbbe Cetto La Qualunque: "una beata minchia".

La verità è che di tetti scoperchiati dai tornado, di alluvioni, di siccità da record, di nubifragi da 300mm in una botta, è piena la storia; e l’affermazione sciocca: "non erano così ravvicinati" è solo ignoranza storica. Si vadano a leggere tutte le cronache dei giornali dell’epoca, le registrazioni dei dati nei vari centri meteo e si capirà che gli eventi estremi si sono ripetuti anche a distanza ravvicinatissima e l’estate 2021 non è stata la peggiore. Pensate se si ripetessero a breve termine alluvioni come quella di Genova, Venezia, Firenze, della Sardegna, di Soverato, partirebbero dibattiti infiniti.

La verità è che il tempo ormai è osservato speciale perché è il mezzo per raggiungere un risultato economico che ridistribuisca la ricchezza e il peso politico tra le varie nazioni.

Il clima seguiterà ad imporre il suo trend anche se le emissioni antropiche andassero a zero; oltretutto ci si vanta delle estrazioni marine di metano, ignorando che tale gas è molto più efficace dell’anidride carbonica nel trattenere il calore in arrivo dal sole e si dimentica che milioni di persone si sfamano a riso e che dalle pianticelle di riso si liberano di metano, così come dai peti delle vacche, cosa faremo? Cambieremo completamente modo di alimentarci?    

Potrei continuare per ore, tanto ormai chi ha subito il lavaggio del cervello sul clima mi dirà che sono anarchico, negazionista, che sono pagato dai petrolieri e se non lo sono semplicemente dei fessi, che non capisco cosa potrà accadere. E’ appena il caso di ricordare che una volta Sant’Apollinare in Classe nel Ravennate era sul mare, così come Pisa, non si viveva forse ugualmente?  

Autore : Alessio Grosso