00:00 13 Giugno 2013

Africa o Azzorre? Scoppiato il consueto tormentone delle estati italiane

La differenza tra le due figure anticicloniche che governano il tempo durante la bella stagione è notevole. Spesso le due strutture coesistono costruendo un'imponente e impenetrabile barriera di caldo

Va bene l’estate, va bene il caldo ma quando al normale andamento stagionale si aggiunge lo stucchevole alito dei deserti nord-africani allora qualcosa inizia a non quadrare. Sulle carte meteorologiche la differenza tra un caldo perfettamente sopportabile e un’atmosfera irreale degna di un girone infernale dantesco appare minima. Tutto corre lungo il filo di una isobara.

Da un’occhiata più attenta alla circolazione sinottica, soprattutto a quella che fluisce in quota dove minori sono le deviazioni e le influenze dovute all’attrito con la superficie continentale, si può benissimo individuare il luogo di provenienza di quella massa d’aria che, lavorata ulteriormente dalla compressione anticiclonica, causa quelle ricorrenti ondate di calore che si verificano di quando in quando sulla nostra Penisola. Al momento il discorso già si pone in tutta la sua magnificenza: le carte attuali mostrano l’isobara in questione che strada facendo attinge dapprima dall’oceano e poi dal continente.

La mossa circolatoria verrà stimolata da una spinta meridiana di una piccola onda depressionaria allungatasi dalla vasta circolazione di bassa pressione presente alle alte latitudini fin verso le acque antistanti il Portogallo. In prospettiva alta pressione nord-africana o anticiclone delle Azzorre? Si parte piano, con una figura anticiclonica di matrice oceanica, quindi targata Azzorre, per poi passare dal week-end alla più pesante figura nord-africana, comunque di non lunga durata, visto il probabile sfondamento dell’aria fresca a partire da giovedì 20 meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/Aria-fresca-lo-sfondamento-entro-gioved-20-/41954/.

Autore : Luca Angelini