00:00 11 Marzo 2016

Ultimissime dalla redazione: il modello americano NON CREDE nell’arrivo del freddo sull’Italia a metà mese

Il modello americano insiste anche quest'oggi sulla "pochezza" dell'evento freddo atteso in Italia a metà della settimana prossima...

Il modello americano non si piega; più che un "tira e molla", l’elaborato americano ha le idee molto chiare in merito alla "pochezza" dell’irruzione fredda prevista in Italia per la metà della prossima settimana.

La modesta retrogressione di aria continentale ci sarà, ma come si evince dalla prima immagine non sortirà grandi effetti in Italia, sia in campo termometrico che precipitativo.

La cartina ci mostra il momento di massimo raffreddamento, che l’ultimo run colloca nelle prime ore di martedì 15 marzo.

Interessato soprattutto il nord-est e l’alto versante adriatico, dove potrebbero entrare isoterme comprese tra -4 e -5° a 1500 metri di quota. Altrove avremo valori di poco sotto lo zero alla medesima quota, addirittura positivi al sud e sulle Isole.

Teniamo presente che secondo questa corsa modellistica, la parte più attiva del nucleo freddo passerà oltralpe, interessando l’Italia solo marginalmente.

Volgendo lo sguardo oltre e arrivando fino al penultimo week-end di marzo, questo run conferma la flebile rimonta anticiclonica che si avrà nel Mediterraneo sul finire della prossima settimana.

In questo frangente avremo tempo nel complesso buono e temperature impostate su standard abbastanza gradevoli, specie di giorno.

Un tempo primaverile a tutti gli effetti che si protrarrà fino all’inizio della terza decade mensile.

Infine, la proiezione per la giornata di martedì 22 marzo ci mostra la probabile erosione dell’alta pressione sul Mediterraneo ad opera di correnti atlantiche abbastanza agguerrite che piloteranno diversi sistemi frontali in direzione della nostra Penisola.

In altre parole, sul finire del mese (secondo questa corsa) torna in auge l’ipotesi di un clima umido, instabile e abbastanza piovoso, con occasione per nevicate sulle Alpi e sui settori settentrionali dell’Appennino.

 

 

Autore : Paolo Bonino