00:00 14 Novembre 2000

Un cocktail di stagioni

Si sono assaporate varie stagioni nella bassa modenese il 14 novembre. Dal tempo autunnale a quello estivo, con un assaggino serale di primavera. E' mancata solo la neve...

E’ l’alba del 14 novembre, la luce del giorno sembra quasi non voglia arrivare. Colpa della nebbia, che grava sulle campagne della bassa con la complicità di una spessa coltre nuvolosa che non lascia passare la luce solare.

E’ autunno inoltrato: alle 8 i lampioni delle strade sono ancora accesi, l’aria è stagnante, la visibilità è ridotta, si respira acqua, tutto tace, c’è un silenzio sinistro. Il termometro è assestato su valori abbastanza bassi, segna 8 gradi centigradi.

Ma ecco che a metà mattina il tempo cambia faccia: in pochi minuti il sole riesce a dissolvere la coltre nebbiosa e a spezzare le nuvole. L’alito caldo meridionale inizia a soffiare anche nel modenese, e il termometro ha un sussulto: dopo mezzogiorno si sfiorano i 21°C, è primavera, l’aria è in movimento, il frumento appena nato viene accarezzato dalla bollente brezza meridionale.
Ma è solo una parentesi, in quanto nel primo pomeriggio si cambia di nuovo: da Ovest avanza minaccioso uno scuro ammasso nuvoloso, che sotto sferzanti colpi di vento occidentale annaffia San Prospero e, con l’aiuto di alcuni sordi boati temporaleschi dal carattere estivo, riporta la temperatura su valori più consoni.

Ma c’è la primavera vuole dire la sua: ecco allora che, mentre ancora cadono le ultime gocce di pioggia ed il temporale si appresta ad interessare il ferrarese, a Nord si erge maestoso lui, uno dei più brillanti arcobaleni osservati dal sottoscritto. E’ intero, coinvolge tutta la volta celeste se uno guarda verso Settentrione e dà mostra di sè per quasi un quarto d’ora.

Le ore trascorrono, l’arcobaleno muore, il cielo rimane spiccatamente variegato da nubi primaverili, ed al tramonto si riescono a scorgere colori incantevoli che nulla hanno a che vedere con il tetro inizio di questo 14 novembre 2000.
Autore : Alessandro Bruscagin