00:00 29 Maggio 2007

REPORTAGE ESCLUSIVO: Le meraviglie della Lessinia (prima parte)

Un viaggio sulle Prealpi venete, tra antichi vulcani, preistorici ambienti marini e incontaminate foreste.

Situata per la maggior parte nella provincia di Verona e, parzialmente in quella di Vicenza, chiusa a Nord dalla profonda e selvaggia Valle dei Ronchi e dal maestoso gruppo del Carega, delimitata ad Est dalla Valle del Leogra, a Sud dal corso dell’Adige e dall’alta pianura veronese e ad Ovest dalla Val Lagarina, la Lessinia è quasi un’unità a sé stante nell’ambito delle Prealpi Venete. La solcano numerose valli che dagli alti pascoli scendono e si spiegano a ventaglio verso Verona e la pianura. Le sue alture ad Ovest rientrano nelle Prealpi Venete, con cime tra i 1500 e i 1800m, e il gruppo del Carega a Nord-Est, che supera i 2200m. La fascia centrale si attesta invece tra i 1000 e i 1300 metri. Il territorio rientra soprattutto nei confini della provincia di Verona e in parte minore in quelli delle province di Vicenza e di Trento.

Dal punto di vista geologico, il territorio si caratterizza per la presenza di rocce sedimentarie e rocce vulcaniche mentre il clima è piuttosto asciutto nella zona collinare, mentre tra gli 800 ed i 1000 m si accentua il livello di precipitazioni medie che cresce con l’aumentare dell’altitudine. Il clima può essere dunque definito sub-oceanico con influssi caldo mediterranei nella parte più bassa e temperato freddo a quota superiore ai 1500 m. La piovosità più alta si ha in primavera ed in autunno ed è dovuta soprattutto all’effetto di sbarramento delle parti più elevate nei confronti delle correnti caldo-umide provenienti da sud.

Il nostro viaggio inizia dalla città di Soave situata tra Verona e Vicenza, in zona pedocollinare, lungo quella fascia pedemontana veronese che dalla Vai d’Adige si snoda attraverso la Valpolicella, la Valpantena, la Val di Mezzane, fino alla Val di Illasi e alla Vai d’Alpone. La città è circondata tuttora da una vasta zona agricola, nella quale prosperano da secoli le colture della vite, dell’olivo e del ciliegio, e dalla quale si sale rapidamente ai territori ad economia alpina, forestale e pastorizia. Circondata da mura turrite e merlate con il castello dominante dall’alto, è uno degli esempi di architettura militare medioevale meglio conservati.

Da Soave imbocchiamo la Valle dell’Alpone, che si snoda verso nord, tra antichi borghi, immensi vitigni e ciliegeti. La valle scavata tra rocce sedimentarie, costeggia antichi vulcani e colate laviche ormai nascosti dalla fitta vegetazione. Sono tracce di un lontano vulcanesimo generato dalla orogenesi alpina, un complesso di deformazioni e di accavallamenti degli strati rocciosi, provocati dalla collisione della zolla africana con quella europea che è iniziata nel Cretaceo (circa 100 milioni di anni fa) e si è concluso praticamente nel Miocene (circa 15 milioni di anni fa).

Proseguendo verso nord, si stagliano ad ovest imponenti cumulonembi, verso la Val Lagarina e il Garda, regione particolarmente soggetta a infiltrazioni di aria fredda proveniente da nord. Sotto un cielo minaccioso raggiungiamo la località di Vestenanova, caratteristico borgo dell’alto veronese circondato da colline e monti dalle linee assai dolci, con frequenti dossi a cupola e una vegetazione sicuramente vivace; un territorio interessante che offre spunti geologici di rara intensità per la grande varietà di rocce, e antichi vulcani.

Poco più a nord raggiungiamo il paese di Bolca, località nota fin dalla metà del XVI secolo per gli straordinari fossili di pesci e piante appartenenti del periodo Cenozoico. La sua formazione risale a circa 50 milioni di anni fa, durante l’epoca geologica che gli scienziati chiamano “Eocene”, quando su tutta l’area a sud dei Monti Lessini, in cui Bolca è situata, si estendeva un caldo mare a carattere tropicale, ricco di flora e di fauna.

Nella seconda parte del viaggio scopriremo assieme i misteri e le sorprendenti scoperte di queste antiche “terre sommerse”.
Autore : Luca Savorani