00:00 5 Febbraio 2015

Prosegue la fase atmosferica INVERNALE; novità per il futuro

Prosegue la fase d'instabilità atmosferica determinata da una massa d'aria polare, parzialmente "inquinata" da aria artica in arrivo dalla penisola Scandinava. Evoluzione interessante anche per i giorni a seguire.

Come era nelle attese, nelle ultime ore la risalita di un corpo nuvoloso dal Mediterraneo, ha determinato un coinvolgimento più diretto delle regioni settentrionali da parte di addensamenti nuvolosi e precipitazioni sparse, nevose sino a quote quasi pianeggianti. Instabilità protagonista anche della Sardegna e delle regioni centrali italiane, qualche schiarita in più al mezzogiorno.

La depressione responsabile di questo maltempo, tenderà ora a perdere gradualmente di importanza, traghettandoci verso un fine settimana caratterizzata da un temporaneo ristabilimento delle condizioni atmosferiche, più avvertibili sulle regioni settentrionali e sul versante tirrenico centro-settentrionale (alto Lazio – Toscana).

Come anticipato negli aggiornamenti di ieri, tale fase di quiete atmosferica avrà vita breve, la posizione dell’alta pressione delle Azzorre sempre sbilanciata verso l’europa settentrionale, favorirà l’ingresso di una massa d’aria molto fredda dai quadranti orientali verso i Balcani e poi sulle regioni centrali e meridionali italiane. Inevitabile conseguenza sarà quella d’avere un calo netto della temperatura che coinvolgerà un po’ tutto il Paese. La Sardegna e le regioni nord-occidentali risulteranno un po’ al riparo.

In questa sede viene prevista la ragguardevole isoterma di -10°C alla quota di 1400 metri, un dato non trascurabile che potrà riportare la NEVE a sfiorare le quote pianeggianti e costiere sul versante adriatico centrale meridionale. Target temporale compreso tra lunedì 9 febbraio e mercoledì 11.

Volgendo lo sguardo al lungo termine, viene oggi parzialmente smentita la previsione anticipata negli aggiornamenti di ieri sera: pare attenuarsi la possibilità d’avere un nuovo e deciso riaccorpamento del Vortice Polare alle alte latitudini. Potrebbe proseguire quindi un’azione di disturbo alla circolazione occidentale che andrebbe manifestandosi attraverso la continua risalita di masse d’aria più tiepida e mite sull’oceano Atlantico settentrionale.

Tale evoluzione atmosferica agevolerebbe ancora una volta la discesa d’aria fredda dalle latitudini settentrionali europee verso l’area mediterranea. Con buona pace per gli abitanti delle regioni settentrionali, la traiettoria di queste incursioni d’aria fredda, sposerebbero ancora una volta un target "meridionale", con l’alta pressione sempre di sponda all’Europa occidentale, il bacino centro-orientale del Mediterraneo che andrebbe subendo i maggiori effetti portati dalle discese d’aria fredda.

Ci riaggiorniamo.

Autore : William Demasi