00:00 21 Gennaio 2019

MALTEMPO anche a fine mese? SI, ma…

Che novità ci arrivano dai modelli a lungo termine?

Il mancato "contatto" tra stratosfera e troposfera rispetto al clamoroso riscaldamento verificatosi ai piani dell’atmosfera a fine anno e mai veramente propagatosi a quelli bassi, inevitabilmente influenza la previsione per la fine del mese di gennaio, che fino a qualche giorno fa si pensava potesse dar luogo ad una notevole deriva invernale su tutto il Continente.

Il contatto, il touch down, detto tecnicamente, che potrebbe cambiare radicalmente le sorti di questa seconda parte d’inverno in Europa e in Italia, stenta infatti a manifestarsi e i modelli non possono inventarsi chissà quali stravolgimenti nella configurazione barica prevista per i prossimi 10-15 giorni.

Si nota comunque un fisiologico rallentamento della corrente a getto e una maggiore tendenza agli scambi meridiani di calore tra le latitudini, che si traduce in affondi depressionari verso il Mediterraneo da parte delle grandi saccature atlantiche.

Queste saccature possono determinare certamente fasi di maltempo, grazie soprattutto alla formazione di minimi depressionari al suolo ma non riescono a portare neve in pianura, se non sono sostenuti da masse d’aria veramente fredde.

Questo non significa che non possa nevicare in montagna, anzi potrebbero verificarsi occasioni utili per imbiancare il sud delle Alpi, così penalizzato (anche) quest’anno dalla presenza del solito anticiclone "invadente" e "debordante".

Il modello americano, ma anche altri, individuano due fasi di maltempo tra domenica 27 e i primi di febbraio con caratteristiche simili: neve sui monti a quote anche basse e piogge sulle pianure, comunque sia non più finalmente un monologo anticiclonico, in attesa che magari a febbraio qualche "scossone" intervenga davvero dalla stratosfera a rendere il mese più INVERNALE che tardo autunnale.

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Autore : Team di MeteoLive.it