00:00 28 Ottobre 2010

L’indice NAO, vero regista del tempo, rimarrà in fase negativa e forse consentirà inverni freddi e nevosi

Le bizze della Nao e l'influenza sul tempo in Italia.

L’indice Nao come vedete sta attraversando una fase tendenzialmente negativa, dopo il picco degli anni 90. Questo potrebbe comportare inverni freddi e nevosi sul nostro Paese.

La NAO (North atlantic oscillation ), ha una grandissima importanza ed è uno dei registi della circolazione atmosferica nell’area Europea.

La fase positiva si distingue con una forte depressione islandese e un altrettanto forte anticiclone sub-tropicale oceanico. La forte differenza pressoria provoca un’accelerazione della corrente a getto con le perturbazioni atlantiche che colpiscono il nord Europa favorendo inverni miti e piovosi, mentre sull’Europa centro-meridionale il clima è caldo e secco.

La fase negativa, viceversa, vede le due figure antagoniste indebolirsi. Il gradiente pressorio si attenua e la corrente a getto rallenta. Ne derivano ondulazioni più accentuate con possibili blocking atlantici.

In particolare, la fase negativa, prevede un abbassamento del flusso atlantico con tempo umido sull’Europa centro-meridionale e spesso freddo ma secco sul nord Europa.

Se andiamo a verificare le anomalie nel periodo 1950/1970 nell’intervallo DJF(dicembre/gennaio/febbraio), appare lampante che la configurazione dominante fosse il pattern NAO- con inverni molto umidi nell’Europa centro-meridionale alle prese con una zonalità bassa.

Andiamo invece a plottare le anomalie nel periodo 1970/2000 e il pattern dominante sarà invece NAO+ con viceversa inverni secchi e più caldi a causa di un innalzamento della zonalità.

Il motivo è da ricercarsi nella ciclicità della NAO, un indice che presenta molte variazioni durante l’anno ma tecnicamente anche di bassa frequenza e collocabile in un periodo di circa 30/35 anni…

Quindi non c’è stato tanto un innalzamento della zonalità, quanto una variazione del pattern configurativo.

Ora, cosa influenzi l’indice NAO nella sua oscillazione di bassa frequenza è ancora poco chiaro. Andando ad esaminare le SSTA nel periodo 1960/1970 è comunque evidente la disposizione del tripolo atlantico secondo il pattern NAO-, pur in presenza di un AMO leggermente positivo(ma in fase calante.

Siamo andati allora a verificare le correlazioni con gli indici AMO e PDO e abbiamo notato una certa indipendenza dell’indice NAO dai suddetti indici nella sua oscillazione pluriannuale….

La svolta negativa assunta da qualche tempo dall’indice dovrebbe proseguire in questi prossimi anni. Ci sono quindi ottime probabilità che, visto anche il probabile raffreddamento dell’oceano atlantico, andremo incontro ad inverni potenzialmente molto più freddi e ricchi di precipitazioni con graduale nuovo passaggio ad un pattern configurativo tipico degli anni 30/70.

Autore : Filippo Casciani, adattamento Alessio Grosso