Giovedi si accentuerà l’instabilità al nord e sull’Appennino meridionale
Qualche rovescio o temporale in più da mettere in preventivo, ma il caldo non si attenuerà.
Sulla Valpadana grava una cappa di umidità, calore, smog, che l’assenza di un’apprezzabile ventilazione tende sempre più a far peggiorare.
La struttura dell’alta pressione non è così solida da scongiurare i fenomeni temporaleschi, giacchè consente infiltrazioni di aria fresca e più secca in quota, (ne basta poca in questi casi) per favorire lo sviluppo di cellule temporalesche sparse.
L’aria oltretutto in quota si raffredda molto di notte nella libera atmosfera e nelle vallate alpine superiori, mentre resta decisamente calda ed umida nei bassi strati.
Questo cocktail, in un contesto circolatorio settentrionale, favorisce dunque lo sviluppo di fenomeni sparsi soprattutto notturni e del primo mattino, quando l’umidità è presente anche sino alle medie quote e non suolo negli strati prossimi al suolo.
Durante il giorno l’azione di compressione ed avvitamento dell’aria operato dall’alta pressione secca gradualmente l’aria e riescono a farsi vivi solo i cumuli a ridosso dei rilievi, dando luogo ai classici temporalucci di calore pomeridiani.
Giovedì la tendenza temporalesca andrà temporaneamente accentuandosi al nord e sull’Appennino meridionale, laddove l’alta pressione insomma mostrerà i classici "buchi" del Gruviera.
Da venerdì però l’espansione di un nuovo cuneo anticiclonico composto da aria calda e stabile spegnerà le velleità temporalesche.
Autore : Alessio Grosso