00:00 8 Marzo 2018

Cosa accadrà dopo metà mese? Potrà tornare il FREDDO? Aggiornamento…

Consueta analisi per capire cosa potrebbe accadere durante la terza decade di marzo.

Le condizioni atmosferiche della terza decade del mese di marzo potrebbe essere condizionate da una minore zonalità e da maggiori scambi meridiani di masse d’aria.

Cosa significa? Che l’Europa centrale e in parte il Mediterraneo potrebbero essere raggiunti da vortici depressionari non più in arrivo da ovest ma da nord, con caratteristiche più invernali.

E’ quanto abbiamo sostenuto anche ieri e che possiamo confermarvi stamane: il moderato warming previsto in sede stratosferica polare (final warming), potrebbe avere risvolti in troposfera, facendo traslare la parte più attiva del vortice polare proprio sull’Europa, con conseguenze invernali per Russia, Scandinavia, a tratti forse sin sul centro del Continente, mentre sono poche le emissioni che vedono sfondare un freddo invernale tardivo moderato anche sull’Italia.

Ciò non toglie che le fasi di maltempo che potranno riscontrarsi non possano favorire nevicate a quote basse sulle nostre montagne. L’idea invece di un nuovo severo attacco dell’aria fredda al centro Europa ma soprattutto all’Italia pare ancora molto forzata per trovare anche un minimo di attendibilità.

Molti vedono comparire in alcune mappe freddi severi sulla Russia e immaginano sia facile che riescano a raggiungere anche il Mediterraneo. In realtà freddi importanti la Russia li sperimenta spesso anche in aprile, senza che l’Italia se ne accorga minimamente o quasi.

Inseguire a tutti i costi dinamiche estreme può portare solo discredito; seguire la situazione e capire quanto freddo potrà confluire nelle depressioni in viaggio verso sud, bloccate nel loro moto zonale dalla presenza di un anticiclone sulla Russia, è invece doveroso ed importante, ed è quello che stiamo facendo.

RIASSUMENDO
è possibile che durante la terza decade del mese altre fasi perturbate caratterizzino il tempo sull’Italia,
forse qualcuna anche di tipo freddo, ma non necessariamente.

Infatti l’aria fredda potrebbe andare verso l’ovest del Continenti, o arrestarsi oltralpe. Le conseguenze sarebbero comunque per noi dinamiche, cioè piovose.
L’attendibilità di una simile evoluzione, stante la distanza temporale, è comunque ancora da considerarsi bassa. Seguite gli aggiornamenti!
 

Autore : Alessio Grosso