00:00 6 Novembre 2018

Blocchi anticiclonici e relativi GUAI…

Le alte pressioni in posizione anomala cosa possono comportare?

L’alta pressione è una massa d’aria stabile, dentro la quale prevalgono i moti discendenti che dissolvono qualsiasi sistema nuvoloso. Queste gigantesche “bolle” di stabilità sono molto spesso pigre e sostano per diversi giorni, se non settimane, sui medesimi luoghi.

Quando una zona di alta pressione si dispone lungo i meridiani si parla di situazione di “blocco”. Esse si ripercuotono quasi sempre sul tempo a scala locale, determinando la persistenza di alcuni fenomeni.

Se le alte pressioni si distribuissero solo lungo i paralleli, il normale fluire delle correnti aeree ( da ovest verso est) determinerebbe la classica variabilità che contraddistingue le medie latitudini, con passaggi perturbati alternati a momenti soleggiati. In questo modo le eventuali precipitazioni sarebbero anche intense, ma scarsamente persistenti e seguite da pause più o meno lunghe. Anche i periodi di bel tempo sarebbero limitati a qualche giorno, seguiti poi da nuove nubi e piogge.

Con le alte pressioni allungate sui meridiani tutto questo non accade e la componente di moto ovest-est dei sistemi nuvolosi risulta trascurabile. In questo caso vi è la persistenza dei fenomeni, che possono causare piogge alluvionali o siccità a seconda dei casi.

In Italia, le situazioni di blocco più frequenti sono sostanzialmente due: la prima vede un’alta pressione distesa dal Mediterraneo centrale fino alla Russia e una profonda depressione ad ovest del continente, come quella che si creerà nei prossimi giorni. Questa attiva correnti caldo umide da SUD che determinano piogge intense e persistenti, soprattutto al nord e sul versante tirrenico. Le alluvioni di Genova, quelle del Piemonte e di Firenze sono state causate da situazioni di blocco di questo tipo.

In primavera, con la medesima situazione, a rischiare piogge molto abbondanti sono in genere le zone alpine, prealpine e l’alta pianura. Nei prossimi giorni si verrà a creare una congiuntura di questo tipo, con la saccatura che non riuscirà ad evolvere a levante stante il blocco dell’alta pressione che si schiererà più ad est.

La seconda vede una bassa pressione sulla Russia e una “dorsale” di alta pressione estesa dalla Penisola Iberica verso la Francia e il bacino occidentale del Mediterraneo, che dèvia le perturbazioni atlantiche prima verso nord e poi verso sud, in direzione delle Alpi.

Questa congiuntura barica può determinare gravi siccità al nord, soprattutto nel periodo invernale, con i settori transalpini interessati invece da frequenti nevicate.

Autore : Paolo Bonino