00:00 3 Luglio 2007

“Siedi davanti al televisore e ti senti sgomenta…”

Riflessioni di un italiano rassegnato.

Mi ricordo la Piovra, lo sceneggiato con protagonista Michele Placido nella parte del Commissario Corrado Cattani. La terza serie si conclude con un matrimonio celebrato in una caserma bunker e Cattani è invitato a dire due parole per i giovani sposi. E’ un Cattani rassegnato, che sembra aver perso fiducia nello Stato. Dice tra l’altro: “la gente arriva a casa, siede davanti al televisore e si sente sgomenta di fronte ai grandi scandali, alle grandi corruzioni”.

Ed è la stessa sensazione che si prova osservando quanto sta accadendo nel nostro Paese anche oggi a distanza di 15 anni: una classe politica rissosa, litigiosa ed incompetente che evita di affrontare i veri problemi del Paese e si limita ad incassare i proventi di una rendita di posizione invidiabile.

Inaccettabile il teatrino delle dichiarazioni televisive raccolte e riportate nei vari TG in cui gli uni accusano gli altri in un battibecco infinito, dove la cosa importante alla fine è mettersi in mostra.

Inaccettabile anche che ministri e parlamentari occupino stabilmente le poltrone dei vari talk-show. Come possono fare il bene del Paese se non hanno tempo per studiare, per documentarsi, se sono sempre in TV a fare bella mostra di sè?

Intanto la Campania soffoca tra i rifiuti e il capro espiatorio è diventato il responsabile della Protezione Civile Bertolaso, mentre l’italiano medio che osserva quelle scene in televisione non si capacita di come questo possa accadere nel 2007 e si chiede quale danno d’immagine potrà avere il nostro Paese all’estero.

Dalla Campania alla Sicilia, il problema è sempre quello delle cosche mafiose: piove poco, manca l’acqua, in un territorio in cui in realtà di acqua nel sottosuolo ne troviamo in abbondanza. Si sono fatti i dissalatori ma nessuno li utilizza e la scarsa manutenzione sta portando a sprechi incalcolabili, mentre il vero mercato dell’acqua è in mano ai soliti noti che la vendono a peso d’oro.
Perchè non si fa niente ci si domanda, perchè? Perchè la mafia è entrata nelle istituzioni, sono conniventi.

Ciascuno si spartisce un pezzo della torta d’affari che ruota intorno all’acqua e allora va bene così, meglio pensare agli scaloni e agli scalini delle pensioni, distrarre la gente con lo spettro del caldo africano, terrorizzare con il solito glaciologo che parla di Alpi senza neve e ghiaccio fra 50 anni.

E viene da chiedersi: e allora? Ne faremo a meno, se vuoi la neve vattela a cercare in Groenlandia. Anche se i ghiacciai si sciogliessero del tutto, mica penserà questo signore che fra 40 anni saremo ancora fermi all’idroelettrico. Il ghiacciaio è una riserva d’acqua preziosa, siamo tutti d’accordo, ma come ci siamo adattati a tante cose, sapremo sopperire anche a questa eventuale difficoltà, peraltro tutta da verificare. (pensate solo se gli si bloccasse la Corrente del Golfo o ci arrivasse in testa un meteorite).

La verità è che tra 50 anni ci procacceremo l’energia dal nucleare se non vogliamo diventare fanalino d’Europa, anche con tutti i nobili propositi sulle varie tipologie di solare che rimarrà comunque un’energia secondaria, che lo si voglia o no.
Autore : Alessio Grosso