00:00 14 Novembre 2012

Questo è l’autunno, ma presto vivremo anche la prima invernata

La svolta introdotta da una depressione molto profonda in arrivo dall'Atlantico.

Sino ad ora le depressioni hanno messo solo il naso sullo Stivale, provocando anche situazioni alluvionali, giacchè proprio sul bordo ascendente della saccatura scorre la corrente a getto, dispensatrice di fenomeni molto intensi, perchè favorisce divergenza in quota e convergenza al suolo delle correnti.

Se le saccature oltretutto ci mettono solo il naso, spingono verso di noi solo aria umida ma molto mite. Da qui questo novembre quasi primaverile su 3/4 dello Stivale. Paradossalmente questo è però un segno di dinamicità dell’autunno, non di staticità ed è dunque un’espressione di relativa normalità.

L’anormalità sarebbe magari vivere una fase fredda da inversioni termiche, cioè nebbiosa, caratterizzata da quegli anticicloni permanenti che hanno dominato per settimane alcune stagioni autunnali del passato, ammorbando l’aria di veleni nelle zone a clima continentale e soggette a scarso ricambio d’aria.

Prepariamoci invece ad altre situazioni dinamiche in cui il protagonista rimanga l’Atlantico, non la Siberia, non è inverno adesso, è autunno. In uno dei prossimi passaggi però, quello atteso tra il 22 ed il 25, le saccature non ci metteranno solo il naso, ma anche la coda, il posteriore, insomma chiamatelo come volete, ma la sostanza è che penetreranno totalmente con tutta la loro struttura nel Mediterraneo, consentendo così anche all’aria fredda di visitarci,  di riportare le temperature su valori tardo autunnali e anche di vivere i primi veri momenti nevosi della stagione sull’arco alpino.

Sul bordo discendente delle saccature infatti penetra l’aria fredda, quella che finora ci ha snobbato, ma che in questa occasione potrebbe cominciare a farci visita.

Questo passaggio sarà seguito probabilmente da un’ulteriore inserimento di aria fredda dal nord Europa, tale da farci capire che dicembre e dunque l’inverno, sono ormai prossimi.

Dunque pazientiamo e viviamo l’autunno 2012 con le sue tribolazioni, figlie di un’estate molto calda, che ci ha lasciato in eredità un mare "bollente", che ad ogni occasione continua a partorire celle temporalesche di impressionante potenza; non diamone però colpa all’autunno, ma all’anticiclone africano e al suo smisurato caldo estivo.
 

Autore : Alessio Grosso