00:00 21 Luglio 2001

Ambiente e povertà? No, solo terrorismo…

Come sempre la violenza prevale su tutto e l'effetto serra e la povertà sono solo un pretesto per scatenare l'ennesima guerriglia urbana.

Poche parole, ma non potevamo esimerci dal commentare quanto sta accadendo a Genova per il G8.

Si fa un gran parlare di ambiente, di impegno sociale della gioventù per capire, studiare le grandi problematiche dell’effetto serra, approfondire le terribili realtà dei paesi più poveri.

Ho viaggiato in India, sono stato a Calcutta in compagnia di molti giovani realmente interessati a calarsi nelle drammatiche realtà della gente che ha come casa la strada.

Sono stato a Città del Messico con altri giovani determinati per valutare di persona l’impatto delle attività antropiche sulla megalopoli, sono stato nel Sahel a farmi spiegare da una guida cosa si potrebbe fare per combattere la siccità e restituire alla gente la dignità e il coraggio per affrontare la vita.

Ho seguito con interesse molti cortei ambientalisti, pacifisti composti da ragazzi convinti che per cambiare le cose sia necessario il dialogo, l’incontro, le parole al posto delle pietre.

Quello che abbiamo visto ieri a Genova non ha nulla a che spartire con la “battaglia” pacifista su ambiente, energia alternativa, povertà e salute.

Qui un migliaio di persone che gode solo nell’attaccare i simboli del potere ma anche la società in toto per sfogare la propria rabbia gratuita, ha messo a ferro e fuoco una città, distrutto le auto e sfasciato le vetrine di gente come voi che lavorate, preso a colpi di pietra altri giovani in divisa che secondo alcuni dovrebbero anche star lì a farsi colpire senza reagire.
Quei carabinieri, quei poliziotti, sono gli stessi che la domenica negli stadi subiscono le medesime violenze dagli “pseudo-tifosi”.

Ci chiedevamo quanto tempo potesse ancora passare prima che un agente, al culmine della tensione, premesse il grilletto, ora lo sappiamo…

E gli altri milioni di motivatissimi giovani che veramente vorrebbero sensibilizzare i “grandi” della terra, non possono che restare basiti rispetto a tale degenerazione.
Autore : Alessio Grosso “capo redattore”