00:00 12 Luglio 2013

Da cosa ha avuto origine l’intenso temporale di giovedì 11 luglio sul Veneto?

Tra il tardo pomeriggio e la serata di giovedì 11 luglio un intenso sistema temporalesco ha coinvolto diversi settori italiani nord-orientali, provocando una sfuriata di pioggia, vento, grandine e grande attività elettrica. Da cosa è scaturita tanta potenza della natura? Quali sono stati i fattori scatenanti che hanno permesso all'intenso cluster temporalesco di attivarsi?

Negli ultimi 7-10 giorni l’Italia è stata interessata dalla presenza dell’anticiclone azzorriano che dal vicino oceano Atlantico ha proteso il suo braccio orientale sino all’Europa ed al Mediterraneo centrale. I massimi anticiclonici sono rimasti per diversi giorni arroccati all’angolo europeo nord-occidentale, innescando sul Mediterraneo centro-orientale una circolazione residua di aria più fresca che ha permesso la formazione di diversi temporali termoconvettivi pomeridiani, concentrati soprattutto lungo i nostri rilievi appenninici.

Col passare dei giorni questo "canale" di aria relativamente più fresca è andato acquistando vigore a tal punto che l’attività temporalesca pomeridiana è riuscita a raggiungere persino la penisola Iberica, settore d’Europa dove la blanda componente africana dell’anticiclone è riuscita per qualche giorno a stabilizzare l’atmosfera più di altre zone europee.

Nelle ultime 36-48 ore il canale di aria più fresca che scorreva sul bordo orientale dell’anticiclone, è stato sfruttato da una modesta figura di bassa pressione che dai settori nord-orientali europei si è avvicinata all’Italia, determinando l’attivazione tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri, di una ventilazione orientale piuttosto fresca. L’avvicinamento della depressione ai settori orientali italiani ha determinato anche un rinforzo del getto nord-occidentale alla quota di 500hpa (circa 5500 metri) aiutando il temporale a scendere dai settori friulani sin verso il Veneto. Spostando il nostro sguardo al livello del suolo, venti di Bora hanno spezzato la calura portata dall’anticiclone, innescando forti processi ascendenti dell’aria nella zona di confine tra le due masse d’aria.

L’energia disponibile alla convezione è stata offerta da alcuni giorni di regime anticiclonico atlantico, la presenza di questo anticiclone mette in gioco quantitativi maggiori di umidità nell’atmosfera, questa umidità ha rappresentato il "carburante" necessario all’attivazione dei processi convettivi accorsi nella serata di giovedì 11 per formare i temporali. Usiamo volutamente il plurale poichè gli eventi temporaleschi di ieri sera non hanno tratto origine dalla presenza di una supercella, cioè di un temporale dotato di un solo updraft in rotazione, bensì da un "cluster" temporalesco, cioè un ammasso di più cumulonembi fusi gli uni agli altri sino a formare un aggregato.

Lo spostamento del temporale da nord verso sud è stato agevolato dall’ingresso della Bora. La sua avanzata verso sud-ovest ha mantenuto attiva una convergenza piuttosto definita di venti, responsabile del continuo rinnovo dei temporali sino alle porte dell’Emilia Romagna. Oggi la Bora è riuscita a guadagnare pressochè tutti i settori settentrionali italiani, determinando un rinforzo del vento orientale ed una diminuzione della temperatura sino a livelli freschi.

Cronaca dell’evento: https://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/TEMPESTA-di-lampi-e-tuoni-sul-VENETO/42314/ di Paolo Bonino.

 

 

Autore : William Demasi