00:00 1 Febbraio 2010

Frettolosa archiviazione del grande freddo ma gli orizzonti continuano ad essere minacciosi

Una breve tregua anticiclonica, seguita da più miti correnti atlantiche, porrà fine gradualmente all'ondata di freddo artico che sta interessando il nostro Paese. Nella seconda decade di febbraio però sembra probabile l'affondo di una nuova saccatura verso la Mitteleuropa con risvolti del tutto invernali anche sull'Italia.

Succede sempre così: per una settimana di grande gelo intenso prospettata all’inizio, tutto si riduce a due-tre giorni di freddo poco più che “normale”; per una apoteosi nevosa che potenzialmente avebbe potuto imbiancare a dovere diverse regioni del nostro centro-sud, tutto si è poi ridotto solo ad una bella spolverata lungo il medio e alto Adriatico e in Appennino; ora, a fronte di una prolungata fase di tempo freddo continentale tenuta in considerazione per la prima settimana di febbraio, salta fuori un bell’anticiclone e, come se non bastasse, seguito anche dal respiro mite dell’oceano a ribaltare di sana pianta i tanti proclami sensazionalistici offerti a manica larga dalla stampa e dai media.

Insomma cosa sta succedendo al nostro inverno? Apparentemente tutto sembrerebbe sfuggire di mano a questa scienza magnifica che è la meteorologia, magnifica ma ancora troppo lacunosa per dispensare certezze. In realtà è tutto sotto controllo e fortunatamente, al di là delle macchine indispensabili per portare a compimento il nostro lavoro quotidiano, è ancora il lato umano del previsore a fungere da ago della bilancia e a risultare determinante per venire a capo di queste situazioni così ingarbugliate.

E allora da buoni previsori, cerchiamo di districare passo passo questi nodi, di capire quali saranno le prossime mosse, se non per un futuro anteriore, almeno per l’immediato.

Abbiamo una grande saccatura che proietta la sua ombra dalle latitudini artiche fin sull’Europa centrale. L’onda è stata stimolata dalle dinamiche recenti avvenute nella stratosfera e che al momento risultano ancora in atto. Ciononostante, la mancata spinta energizzante dell’alta presione atlantica verso l’Islanda, causerà l’afflosciamento del pallone caldo all’altezza del Mediterraneo occidentale. Ciò cambierà i connotati al nostro tempo, assottigliando progressivamente il freddo sopraggiunto dal grande nord.

Il sacco freddo infatti verrà riassorbito dall’onda depressionaria canadese, la quale risponderà nuovamente tra giovedì e sabato inviando verso l’Europa centro-meridionale e l’Italia una nuova perturbazione, ma di tutt’altra natura: marittima. La struttura verrà alimentata da aria mite di origine sud-atlantica, talchè solo alcuni settori del nord potranno ancora giocarsi le eventuali nevicate.

A seguire però una più vigorosa spinta meridiana dell’anticiclone atlantico tenderà a spezzate il cordone ombelicale tra la saccatura canadese e l’Europa e riavvierà la costruzione di un ponte mite sull’oceano in direzione della Groenlandia. Da qui potrebbe scaturire la fase due dell’attuale ondata di freddo, con un nuovo tentacolo del vortice polare pronto a imboccare la via scandinava per proiettarsi verso l’Europa, non prima del 9-10 di febbraio.

E l’Italia? Probabilmente coinvolta in parte, ma preferiamo ritornare sull’argomento quando l’evoluzione risulterà più chiara e verosimile.

SINTESI PREVISIONALE FINO A LUNEDI 8 FEBBRAIO

MARTEDI,2 FEBBRAIO 2010
Possibilità di locali rovesci su nord Sicilia, bassa Calabria e Gargano, con brevi nevicate rispettivamente intorno a 600, 500 e 300 metri. Migliora sull’Adriatico. Per il resto prevalenza di sole, ma con nubi in progressivo aumento al nord. Qualche fiocco portato da nord sulle creste alpine di confine e sull’alta valle d’Aosta. Ancora freddo su tutto il Paese.

MERCOLEDI,3 FEBBRAIO 2010
Neve sulle zone alpine di confine, con limite in rialzo verso i 500-700 metri. Nubi irregolari sulle regioni tirreniche, Umbria, Sardegna e ovest Sicilia, con qualche piovasco sulle coste tra Lazio e Campania. Deboli eventuali spruzzate di neve nell’entroterra oltre gli 800-900 metri. Venti tesi da ovest su tutto il centro-sud, con temperature in rialzo lungo l’Adriatico.

GIOVEDI, 4 FEBBRAIO 2010
Progressivo aumento della nuvolosità al nord, con qualche debole nevicata fino al piano in serata sul Piemonte e locali piovaschi sul Ponente ligure. Nubi anche su Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania e coste tirreniche della Calabria ma senza fenomeni. Almeno in parte soleggiato sulle altre zone. Temperature in aumento su tutto il centro-sud per insorgenza di venti sciroccali a partire dalla Sardegna.

VENERDI, 5 FEBBRAIO 2010
Maltempo al centro-nord, con ultime nevicate fino al piano in Piemonte, dove rasserenerà nel pomeriggio. Fiocchi solo in montagna altrove. Nel pomeriggio peggiora anche al sud con rovesci, specie sulle regioni tirreniche. Meno freddo anche al nord.

SABATO, 6 FEBBRAIO 2010
Instabile lungo tutto il versante adriatico e al sud con rovesci e nevicate oltre gli 800 metri, ad eccezione della Sicilia, dove sarà almeno in parte soleggiato. Bello altrove. Nuovamente più freddo.

DOMENICA 7 e LUNEDI 8 FEBBRAIO 2010
Migliora su tutto il Paese, con prevalenza di sole, ma farà ancora piuttosto freddo.
Autore : Luca Angelini