00:00 15 Dicembre 2014

News dal modello americano: il freddo rimanda l’appuntamento alla terza decade?

Continuerà anche nei prossimi giorni la fase atmosferica molto mite, regolata dall'attività di intense depressioni collocate sull'Europa settentrionale e sul nord Atlantico. Un cambiamento forse nella terza decade dicembrina, sotto le festività natalizie, ma non riponete eccessive speranze.

La perturbazione che ci interesserà nelle prossime ore, sarà con tutta probabilità l’ultima dell’anno in grado di apportare precipitazioni diffuse a vaste porzioni di territorio italiano. Nei prossimi giorni è atteso un ulteriore rinforzo della corrente a getto sull’Europa settentrionale, una situazione che porterà come conseguenza, l’esasperazione delle vorticità tipicamente legate alla persistenza di intense depressioni alle alte latitudini dell’emisfero. La corrente a getto in uscita dall’oceano Atlantico settentrionale, punterà dritta verso il continente europeo.

Su questi presupposti l’anticiclone delle Azzorre tenderà ad espandersi abbastanza rapidamente dai settori occidentali europei sin verso il bacino centrale del Mediterraneo, avviando da mercoledì 17 dicembre, una parentesi di stabilità. Come abbiamo ribadito negli aggiornamenti della settimana scorsa, l’anticiclone sarà il risultato di una profonda ingerenza d’aria tiepida e mite originaria dei settori centrali dell’oceano Atlantico. Il contesto termico generale a livello italiano ed europeo contemplerà quindi temperature molto miti. Tra giovedì 18 e venerdì 19 l’angolo nord-occidentale italiano potrebbe addirittura incorrere in un temporaneo effetto favonico che innalzerebbe i valori termici alla quota di 850hpa (circa 1500 metri) sino alla soglia dei +10°C.

Il periodo successivo seguiterebbe a proporre una serie di brevi ondulazioni della corrente a getto (onde di bjerkness) che potrebbero svolgere un ruolo marginale anche sul tempo atmosferico italiano. Veloci impulsi di instabilità in un contesto eolico spiccatamente occidentale, coinvolgerebbero i settori settentrionali dell’Europa con effetti marginali anche sull’Italia (settori alpini di confine). In linea generale le ultime due settimane di dicembre sembrerebbero volersi concludere in "low profile" quantomeno sotto il punto di vista delle precipitazioni che risulterebbero scarse un po’ su tutto il Paese.

Per quanto riguarda il freddo e l’inverno?

Volgendo lo sguardo alla parte finale di dicembre, le linee di tendenza espresse dal centro di calcolo americano si fanno più confuse; alcuni cluster alternativi pongono l’accento su un raffreddamento del comparto est europeo con possibili risvolti anche sul territorio italiano, altri cluster propongono sempre un elevato tiraggio della corrente occidentale in Europa, con l’anticiclone delle Azzorre parzialmente disteso sulla penisola italiana.

Freddo in Italia: con quali modalità?

Anche in caso di evoluzione positiva verso il freddo, l’anticiclone seguiterebbe a mantenere una posizione piuttosto invasiva sul bacino del Mediterraneo, interessando frequentemente le aree occidentali dell’Europa. In questo frangente eventuali episodi di freddo sarebbero relegati ai settori più orientali dello stivale. Gli effetti maggiori in termini di instabilità e precipitazioni potrebbero manifestarsi soprattutto lungo il lato adriatico. Qualora dovesse andare a buon fine un’ondulazione, sul versante occidentale e le regioni di nord-ovest, sarebbero alte le probabilità d’avere freddo secco senza alcun apporto significativo di precipitazioni.

Da non escludere neppure degli episodi favonici sull’angolo nord-occidentale.

(tendenza da confermare)

Autore : William Demasi