00:00 25 Gennaio 2019

Meteo fine mese: dove andranno i vortici depressionari? Porteranno NEVE?

Un meccanismo inceppato all'origine delle difficoltà dei modelli di inquadrare le situazioni di maltempo che riguardano l'area mediterranea.

Da parecchio tempo ormai si nota la difficoltà dei modelli ad inquadrare situazioni depressioni comprese tra il Golfo del Leone e il Golfo di Genova. Si è parlato per anni di "minimi bassi" che sfuggono via troppo velocemente verso sud, senza incidere troppo né sul settentrione, né su parte delle regioni centrali tirreniche, in primi sulla Toscana.

C’è però anche un secondo problema, legato ad una generale incapacità dei fronti di affondare verso est accompagnati da saccature efficaci. I passaggi perturbati veri e propri legati al transito di perturbazioni da ovest si sono così ridotti al lumicino. 

Si dice sia colpa della posizione anomala ormai quasi quarantennale dell’anticiclone delle Azzorre, di una corrente a getto che si inserisce in maniera troppo violenta in sede mediterranea, di poca aria fredda che accompagna i sistemi frontali e comunque di un netto rialzo del fronte polare verso latitudini più settentrionali. In questo modo infatti i fronti transitano solo all’altezza del centro Europa, circumnavigando l’alta pressione.

Il problema dei "minimi bassi" si ripropone ormai quasi ogni anno: in pratica il vortice sul Ligure non si approfondisce mai a sufficienza sino ad abbracciare gran parte delle regioni settentrionali e le precipitazioni sono limitate alle sole zone limitrofe.

In seguito vola via trascinato dalle correnti verso la Sardegna ed il medio Tirreno. Anche questa volta sarà cosi rispetto alla depressione prevista per mercoledì 30 gennaio? Sembra di si, nonostante i buoni propositi dei giorni scorsi. Anche questo breve episodio perturbato sembra destinato alla Sardegna e poi al resto del centro e infine al meridione entro giovedì 31 gennaio.

Ci sono però delle possibilità (il 30% al momento) che possa coinvolgere per qualche ora il nord-ovest, portando un po’ di neve sino a bassa quota: sono di questo avviso soprattutto l’emissione del modello americano e quello europeo, incerto il modello inglese, boccia totalmente la cosa il modello canadese.

C’è convergenza invece sul peggioramento previsto tra venerdì 1° febbraio e domenica 3 febbraio ma in questo caso sarebbe accompagnato da un vistoso rialzo termico; solo al nord e limitatamente alle prime ore del peggioramento sarebbe possibile qualche nevicata prossima alla pianura, mentre sulle Alpi potrebbe finalmente arrivare neve più seria, ma anche qui, sulla sorte di questo vasto vortice depressionario "sotto traccia" si vedono segnali non buonissimi, cioè di un peggioramento che potrebbe anche ridimensionarsi con il passare dei giorni.

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Autore : Team di MeteoLive.it