00:00 10 Dicembre 2015

Inverno da dimenticare come nel 1988-89 ed altri della serie?

La stagione è certamente lunga ma indubbiamente gli scenari sono preoccupanti.

Ci sono state molte stagioni invernali anticicloniche sull’Italia negli ultimi 35 anni, oltre 20 sono risultate piuttosto avare o molto avare di neve sulle Alpi e talvolta anche in Appennino.

Quando un anticiclone compare in modo così netto, caparbio ed esteso sulle carte, cancellando perentoriamente tutti gli schemi barici che avrebbero comportato almeno un mese invernale in linea con l’andamento degli ultimi anni, capisci che non scherza.

Non scherza perchè ci sono movimenti stratosferici che ne predispongono l’espansione, non scherza perchè la presenza de Nino potrebbe sensibilmente aumentarne la forza e la spinta verso nord, (ITCZ cioè linea di convergenza intertropicale più a nord del normale) trasformandolo in un pachiderma di difficile rimozione.

Un bestione del genere, anche se stirato un po’ verso nord-est difficilmente concederà ancora dei margini agli inserimenti di aria gelida da est, se non sui settori più orientali del Continente. In altre parole il freddo di metà mese colpirebbe Grecia, Albania e Turchia, sfiorando il nostro meridione, per poi allontanarsi ulteriormente verso levante.

Un anticiclone tanto irsuto potrà semmai essere battuto più o meno parzialmente solo da ovest, quando il getto rallenterà la sua corsa oppure scenderà di latitudine, si ipotizza Natale, ma al momento resta più una speranza che una certezza.

Ci sono state stagioni molto amare accompagnate da questo schema barico, una su tutte quella del 88-89, ma anche la successiva, diversi inverni negli anni 90, sebbene non sempre per tutto il Paese, quella del 98-99, nonostante l’episodio gelido di fine gennaio che colpì soprattutto il sud portando la neve a Palermo, poi il 99-2000 ma anche il 2006-2007 o 2007-2008, tanto per citarne alcune.
 
Pensare che possano ripetersi con il medesimo schema da qui a marzo è francamente esagerato, anche se i segnali in tal senso non mancano, ma siamo certi che il rallentamento del vortice polare, con tutto il freddo che si sarà accumulato ai poli, potrà innescare entro la fine del gennaio qualche importante affondo gelido verso sud, se poi dopo lo stratcooling previsto arrivasse anche uno strat-warming, magari con il classico effetto yo-yo, allora qualcuno sicuramente "ballerebbe", magari non l’Italia, magari non l’Europa, ma altri si, magari anche solo il Medio Oriente.
 

Autore : Alessio Grosso