00:00 17 Ottobre 2018

CALDO? Lo soffre di più chi abita ai piani alti!

In cantina o in taverna l'ambiente più fresco.

Avete mai provato durante l’estate o ad inizio autunno a scendere le scale del vostro appartamento per raggiungere la cantina o la taverna (se l’avete) e provare una piacevole sensazione di fresco o addirittura di freddo umido?

Se l’avete fatto significa che avete sperimentato il fascino dell’inversione termica. In uno strato d’aria immobile, senza alcun condizionamento, l’aria calda, più leggera, tenderà a salire verso l’alto, mentre l’aria fredda, più pesante, si concentrerà in basso.
Pertanto chi abita ai piani più alti in un condominio avrà la casa più calda rispetto a chi abita al primo piano o al pian terreno, con maggior disagio in estate ma anche maggiore comfort in inverno. 

Nella troposfera può accadere qualcosa di simile in condizioni anticicloniche, quando le discendenze accumulano al suolo tutta l’aria fredda e favoriscono la risalita in quota d’aria calda.

In questo modo vengono impediti gli scambi termici verticali e in prossimità dell’inversione può generarsi un compatto strato nuvoloso che può raggiungere solo pochi decine di metri dal suolo o sfiorare le zone collinari: si parla allora di nebbia bassa o alta a seconda dell’altezza raggiunta dal banco nebbioso.

Anche in atmosfera instabile vi sono delle inversioni: sono quelle che bloccano la risalita dei cumulonembi che altrimenti procederebbero a salire all’infinito; tali inversioni sono ben visibili grazie alla formazione delle incudini temporalesche. L’ammasso cumuliforme tende infatti a "stirarsi" orizzontalmente, formando la tipica forma proboscidea.

La rottura dell’inversione e il rimescolamento dell’aria indicano che il tempo sta per volgere al brutto.
I turbini formati dai moscerini sulle cime degli alberi d’estate sono indizio di ascendenze temporalesche nelle vicinanze o comunque di una certa instabilità atmosferica.

Autore : Alessio Grosso