00:00 22 Luglio 2005

Secondo alcuni esperti in Italia è iniziata un’era post-glaciale

Il presidente del Comitato glaciologico espone i dati poco confortanti degli ultimi rilevamenti che sanciscono l'ulteriore ritirata di numerosi ghiacciai italiani.

E’ iniziata ”l’era post-glaciale”. Oggi starebbe accadendo, infatti, cio’ che e’ gia’ successo migliaia di anni fa quando i ghiacciai che arrivavano fino a Milano hanno battuto in ritirata.

Solo che nel terzo millennio tutto accade piu’ velocemente. Cosi’ Claudio Smiraglia, presidente del Comitato glaciologico italiano e responsabile della sezione ghiacci della spedizione italiana ‘K2-50 anni dopo’, descrive le trasformazioni dei ghiacciai italiani.

E’ bastato che la temperatura aumentasse di un grado che dagli inizi del secolo, a livello globale, sono stati persi il 50% dei ghiacci. Sul fronte italiano, in Lombardia la perdita e’ stata del 10% in una sola decade e in una sola estate, tra il 2003 e il 2004, il volume di ghiaccio perso e’ stato pari a due grossi bacini idroelettrici, afferma l’esperto.

Ad essere stato colpito e’ anche il piu’ grande ghiacciaio delle Alpi italiane, il Ghiacciaio dei Forni, che negli ultimi anni ha registrato ”una variazione dello spessore pari a 5 metri nella parte piu’ bassa”. ”Un dato enorme”, spiega Smiraglia.

Crolli continui di ghiaccio e roccia sono destinati sempre di piu’ a diventare la norma e dove prima c’erano ”lingue di ghiaccio ora si trovano collane di laghi”. Una situazione, dunque, in continua evoluzione che obbliga a controlli serrati.

E cosi’ e’ anche spiegato quello che puo’ sembrare un paradosso. Da un punto di vista numerico, infatti, i ghiacciai stanno aumentando ma e’ solo un’altra delle conseguenze dei cambiamenti climatici: i ghiacciai si frantumano e da uno ne nascono o due o tre.

I ghiacciai non solo si sciolgono ma perdono anche il loro manto bianco. ”A meta’ luglio -afferma il professore- le pareti sono gia’ color grigio, piu’ o meno come anni fa apparivano alla fine di agosto”. Un segno evidente del malessere ulteriore delle nostre montagne.
Autore : Report di Simone Maio