00:00 5 Maggio 2007

Qualcuno ora pretendeva l’ALLUVIONE: una disinformazione inaccettabile

La televisione di Stato liquida la provvidenziale fase piovosa con "due gocce" e continua a cavalcare l'onda dell'emergenza siccità.

E’ impressionante come certo giornalismo si compiaccia nell’esasperare talune situazioni in nome dell’audience. E’ il caso della siccità. Si sceglie di cavalcare la notizia e quasi si fa il tifo per la carestia. Questo giornalismo è come un avvoltoio: ama sentire il puzzo di carogna.

Talvolta però capita che qualcosa arrivi a rompere le uova nel paniere: la pioggia! Fintanto però che non si gonfiano i fiumi, che qualcuno non muore travolto dai flutti o da una frana, che i nubifragi non investono gli studi di Saxa Rubra a Roma, la notizia passa in secondo piano e quell’incidente di percorso si liquida con: “DUE GOCCE, ma l’emergenza resta”.

E’ proprio vero: non c’è spazio per le buone notizie, non servono. Invece finalmente dall’inizio di maggio la pioggia, soprattutto al nord e su parte del centro si è vista eccome, altro che due gocce. Il primo maggio ero in Toscana: dopo una mattinata di sole, tra Volterra, San Gimignano e Siena ho preso temporali a ripetizione, il 2 a Cecina per due ore c’è stato un autentico diluvio, risalgo verso nord e vedo Liguria, Lombardia e Lombardia ugualmente innaffiate, passano solo 24 ore e un’altra perturbazione porta una media di altri 40-50mm di pioggia, la neve sulle Alpi e la televisione di Stato, per la quale paghiamo un canone, ci dice che sono cadute DUE GOCCE?

Subito la gente intelligente si pone questo interrogativo: “cosa pretendevano l’alluvione?” SI; la pretendevano. Solo così avrebbero divorziato dalla siccità. La parola d’ordine è: lasciate l’Arcuri solo se avete tra le mani l’Herzigova, scambiate un sasso grosso con un altro, altrimenti tenetevi quello che avete. E’ una sorta di mercimonio. State pur certi che se dovessero arrivare altre perturbazioni senza provocare disastri e l’emergenza idrica risolversi senza colpo ferire, tutto sarà liquidato in pochi secondi.

E’ solo un esempio ma ce ne sarebbero tanti, spesso stendiamo un pietoso velo, oggi non ce la siamo sentita ed esprimiamo qui la nostra costernazione.
Autore : Alessio Grosso