00:00 16 Settembre 2005

Ophelia sfiorerà l’Europa, ma non l’attraverserà

L'ex uragano, già declassato, verrà agganciato dalle correnti oceaniche.

L’uragano Ophelia, nonostante non avesse la forza devastante di parenti più robusti, come la Katrina di poche settimane fa, ha provocato danni abbastanza ingenti su diverse zone della costa orientale degli Stati Uniti.
Difatti il ciclone ha viaggiato molto lentamente verso nord, seguendo proprio la linea di costa, e di conseguenza le forti piogge generatesi al suo interno hanno provocato allagamenti e qualche alluvione; si contano danni economici per la mancanza di corrente elettrica, ed ovviamente per la mancata apertura di negozi su vaste aree, a causa della avvenuta evacuazione.

Ora il ciclone viaggia su mari meno caldi, quindi tende ad indebolirsi; entro poche ore verrà agganciato dalle correnti atlantiche, e si metterà in moto verso l’aperto Oceano.
Attorno alla giornata di martedì 20 si avvicinerà alle Isole Britanniche, minacciandole con il suo carico di piogge e raffiche di vento ancora superiori ai 90 km/h a raffiche; tuttavia con molta probabilità proprio all’ultimo momento la perturbazione devierà verso nord, richiamata dalla depressione d’Islanda, e sarà quindi in Oceano che sfogherà le sue energie residue.

C’è comunque da dire che questo movimento degli ex-uragani verso l’Europa è molto più frequente di quanto si pensi, solo che normalmente non viene “pubblicizzato”; solitamente in un anno ci sono almeno 3-4 cicloni tropicali in dissolvimento che attraversano il Vecchio Continente come perturbazioni normali, magari accompagnate da piogge piu intense e qualche raffica di vento improvvisa e violenta.
Autore : Lorenzo Catania