00:00 19 Novembre 2003

LIVE: analizziamo le inversioni termiche al nord

Su tutte le stazioni meteorologiche ufficiali del nord nella tarda serata di ieri erano presenti strati armosferici con inversioni termiche marcate.

La Pianura Padana in queste ore è invasa da una vasta e densa cappa di nebbia, causata dalla presenza di un robusto campo di alta pressione dinamico, che induce una pressoché totale calma di vento e quindi notevoli inversioni termiche nei bassi strati atmosferici.

Andiamo allora a vedere nel dettaglio quanto sono marcate tali inversioni termiche, riferendoci ai dati dei radiosondaggi, forniti dalle stazioni meteorologiche ufficiali alle ore 1 di stamani:

CUNEO-LEVALDIGI (226 metri sul livello del mare): Nella nottata al suolo la temperatura si aggirava attorno ai 3°C, ma salendo lentamente di quota si poteva avvertire un graduale aumento dei valori termici, fino a che arrivando ad 886 metri di altezza non si registrava un valore di ben 13°C!
Salendo ancora la temperatura andava lentamente scendendo, comunque un valore così elevato a quote non trascurabili sicuramente è da sottolineare.

MILANO LINATE (103 metri sul livello del mare): La temperatura al suolo era di circa 8,6°C; a 120 metri di altezza si scendeva fino a 7°C, per poi arrivare a 6,2°C a 244 metri dal suolo.
Salendo di altri 50 metri però la temperatura riprendeva a salire; si avevano infatti 8,8°C a 294 metri dal suolo, 9,8°C a 466 metri, fino ad arrivare a 12,6°C a 1180 metri di quota.
In definitiva con tutta probabilità sulla città la nebbia non era ancora calata, o perlomeno doveva ancora infittirsi, visto che lo strato di inversione termica si cominciava ad avvertire a quasi 300 metri di altezza.

SAN PIETRO CAPOFIUME – BO (11 metri sul livello del mare): Il suolo ha perso rapidamente calore in tarda serata; difatti alle 1 di stanotte si registravano solamente 5,2°C, mentre a soli 16 metri di altezza si tornava subito ad 8°C; da quella quota partiva uno strato con temperatura pressoché costante (con oscillazioni fra 8°C e 9°C), fino a 1310 metri di altezza, dove si presentava uno strato inversionale, che generava un lieve aumento di temperatura, tanto da portare la colonnina di mercurio fino a 10,2°C a 1511 metri di quota.
Da quel punto in poi la temperatura riprendeva a scendere lentamente salendo verso l’alto.
Probabilmente quindi sulla verticale del luogo era già presente la nebbia, visto anche che in prossimità del suolo l’umidità relativa sfiorava il 100%.

UDINE CAMPOFORMIDO (94 metri sul livello del mare): 8,4°C era la temperatura di stanotte al suolo; bastava però salire fin verso i 130 metri di quota per vedere i valori termici salire fino a 10°C.
A 774 metri di quota la temperatura tornava a scendere fino a 5,8°C, per poi risalire fino a 10,6°C a 1471 metri di altezza.
In definitiva erano presenti ben due strati inversionali, ma probabilmente la nebbia non era ancora presente, data l’umidità relativa piuttosto bassa.
Autore : Redazione