00:00 21 Marzo 2012

Ghiacci artici: l’insospettabile ripresa

Procede a ritmo incoraggiante il consolidamento della banchisa artica che sembra uscita dalla profonda crisi del 2011. Ecco alcune importanti osservazioni.

 Capire il clima è una faccenda davvero molto complessa. Non sono sufficienti neanche i numerosi dati satellitari a farci comprendere esattamente cosa sia accaduto in questi ultimi anni all’intreccio climatico che risulta da azione e controrezione, figuriamoci se possiamo arrivare ad una conclusione e a comprendere il perchè di tutto questo.

Perchè i ghiacci artici ora hanno iniziato ad espandersi? Beh, a dire il vero crescono dallo scorso ottobre, quando l’estensione della banchisa aveva raggiunto il minimo storico dopo quello ancora imbattuto del 2007. La risposta è quantomai difficile e complessa.

A questo punto sappiamo che neppure i più sofisticati modelli matematici messi a punto per comprendere e prevedere le manovre che si proporranno in atmosfera, sapranno darci una risposta esauriente quando da più parti i nostri lettori ci chiederanno: "Ma la calotta artica si salverà dal cataclisma paventato, quello della totale distruzione"? Naturalmente a breve termine la risposta è affermativa, come da sempre sosteniamo, ma dopo?

Per ora ci basti sapere che da ottobre del 2011 ad oggi, 21 marzo 2012, l’estensione dei ghiacci artici si è ripresa la bellezza di 2 milioni di chilometri quadrati di superficie rispetto alla media degli ultimi 30 anni. Mica bruscolini! E proprio in riferimento a tale media, come possiamo vedere dal grafico postato qui a fianco, osserviamo che l’andamento estensivo della banchisa nel 2012 è stato finora più che soddisfacente, risulando pressapoco a metà strada tra il minimo del 2007 e il massimo del 1979 e con trend orientato ad una ulteriore crescita.

Dal canto nostro non crediamo nelle risultanze di un cambiamento climatico in atto, ovvero ad una inversione di tendenza del riscaldamento globale che, pur ormai assai ridotto rispetto ai valori record del 1998,  è ancora vivo e presente. Non pensiamo neanche in situazioni sinottiche particolarmente favorevoli, ma piuttosto all’aumento delle precipitazioni nevose in sede polare a seguito ad un nuovo assestamento della circolazione generale dell’atmosfera. 

Autore : Luca Angelini