00:00 15 Aprile 2002

Conca depressionaria al nord ma il centro non sfuggirà all’instabilità

Al sud solo qualche fenomeno locale.

La situazione meteo è particolarmente complessa. C’è una pronunciata curvatura ciclonica sul nord Italia in quota: una di quelle situazioni che si verifica sempre più di rado. In pratica l’aria fredda, invece di puntare dritta contro le Alpi, le aggira attraverso il corridoio Rodano-Saona e si presenta sul settentrione con correnti di ritorno da sud-ovest.

Per questo motivo il settore nord-occidentale non risulta saltato dagli impulsi freddi ma è sede di focolai temporaleschi.

La cosa si ripeterà anche domani e probabilmente, dopo una pausa tra mercoledì e le prime ore di giovedì, si ripresenterà con una situazione quasi analoga tra giovedì pomeriggio e venerdì.

Si tratta di aria fredda che scende dalla Scandinavia, dove al suolo è presente un anticiclone prettamente termico e fa freddino, mentre in quota risulta evidente un’avvezione di aria fredda in direzione dell’Europa centrale, che viene poi raccolta dalla fossa depressionaria presente anche al suolo tra Piemonte, Lombardia e Liguria. Questo freddo si tradurrà in rovesci nevosi per le Alpi, già a quote prosssime ai 900-1000 m ma in pianura al nord non ci sarà da stare allegri con massime non superiori ai 15-16°C.

Il centro, eccettuata la Toscana, più direttamente coinvolta dall’instabilità, vive ai margini di questa situazione, ma una temporanea rotazione a nord delle correnti tra martedì sera e mercoledì pomeriggio, favorirà un moderato peggioramento con possibili temporali.

Il sud potrà ricevere qualche rovescio mercoledì. Le zone più a rischio saranno quelle campane, le Eolie, il Molise, la Lucania, Nebrodi, Madonie e Peloritani e l’altopiano della Sila in Calabria.

Giovedì, come detto, ecco pronto un altro impulso per il nord Italia. E le alte pressioni? Dopo tanto dominare, resteranno un po’ a guardare…
Autore : Redazione