00:00 7 Gennaio 2014

Modello inglese ultima corsa: cosa ci riserva la seconda decade di gennaio?

MeteoLive commenta per voi in diretta l'ultima emissione del modello inglese, a cura del nostro previsore di turno. Un articolo non solo utile ma anche didattico, poichè permette a chi si avvicina per la prima volta a questa scienza affascinante di capire le linee guida di come si elabora una previsione.

Ecco a voi l’ultima corsa serale del modello inglese ECMWF, fra gli strumenti principali per poter elaborare una previsione, in progressivo aggiornamento automatico dalle ore 20.00 in poi.
Dalle ore 21.00 appariranno invece via via i commenti e le analisi del nostro previsore di turno riguardo alle mappe più rilevanti e interessanti scelte fra i successivi 10 giorni di previsione. 

 

 

ANALISI della situazione attuale: il Mediterraneo è interessato da un campo di alta pressione in fase di consolidamento. Sul settore orientale del Mare Nstrum un centro di bassa pressione viaggia verso l’Egeo, mente in Atlantico ruota una vasta circolazione di bassa pressione con perno poco a nord-ovest della Scozia, la quale pilota varie perturbazioni le cui code più periferiche riescono a tratti a raggiungere il nostro settentrione, dove attivano correnti miti e passaggi nuvolosi, prevalentemente privi di conseguenze.

 

E ora osserviamo come la pensa il modello inglese riguardo la linea di tendenza più probabile nel momento che si profila tra i più delicati dell’inverno 2013-14. Dopo il primo importante reset barico (ricordate l’avvento del monster anticyclone?), che a inizio dicembre aveva di fatto soppiantato un disegno potenzialmente votato al buon andamento dell’inverno, ecco ormai prossimi ad un secondo punto e a capo, ma questa volta in direzione opposta.

Si parte sempre da un anticiclone (seconda figura qui sopra) che tuttavia si presenterà solo quale cerniera tra due periodi diversi, una fase appunto di transizione. Tanto basterà a riportare un po’ di tranquillità sull’Italia, sempre nel solito contesto di aria mite fuori stagione. 

Ecco poi a partire dal 14-15 gennaio, la svolta verso un tipo di tempo più invernale, una sorta di "ritorno alle origini", ovvero un  reset con ripartenza da dove eravamo rimasti a fine novembre. L’alta pressione andrà ad isolarsi sulla regione scandinava (per il terzo run consecutivo il modello inglese rimarca questo importante cambiamento), andando così a raschiare aria fredda dalle latitudini polari.

Il modello inglese conferma parimenti la modifica vista con la corsa serale di lunedì 7, allorquando si inseriva una nuova accelerazione del Getto, pur con traiettoria a medio-basse latitudini. Questo metterà l’Italia in condizioni di fare da cuscino tra le correnti fredde continentali (attenzione non gelide, c’è differenza!) che a tratti trafileranno da est e quelle fredde marittime che spesso interverranno da ovest. 

Ecco dunque il periodo freddo annunciato, che ripetiamo, non sarà nulla di trascendentale. A partire dal 13-14 gennaio per alcuni giorni, ci troveremo dunque interessati da questo braccio di ferro, che scaturirà in una fase ripetuta di tempo a tratti anche perturbato, con la possibilità concreta di alcune nevicate fino a quote basse. Essenzialmente candidate a quest’ultima evenienza le nostre regioni settentrionali e a tratti anche quelle centrali, solo sporadicamente quelle meridionali.

Terzo passo attenzione: l’asse del flusso perturbato atlantico potrebbe finire per arretrare verso la regione franco-iberica tra il 17 e il 18 gennaio, andando così a relegare le condizioni di tempo più perturbato sul nostro settentrione (nord-ovest in particolare) lasciando il resto dell’Italia, in particolare il centro e il sud, in balia di una nuova possibile quantunque fittizia (temporanea) scaldata (attendibilità del pronostico al momento molto bassa).

Anche questa sera, come vedete, molta carne al fuoco. Non ci rimane che procedere "a vista" e seguire l’evoluzione passo passo, senza andar troppo lunghi, rischiando di inciampare in prognosi a lungo termine davvero lontane da quella che sarà poi l’effettiva realtà.

 

Autore : Luca Angelini